Una mostra dedicata a Luciano Baldessari e al suo Luminator

Inaugurerà in occasione della Design Week ma proseguirà fino al 15 luglio la mostra Luminator Barcellona. Un progetto di Luciano Baldessari, sviluppata su iniziativa di Fondazione Casva e di BBS-Lombard, studio di consulenza strategica e fiscale per le organizzazioni artistiche e culturali che ospita l’esposizione nei suoi spazi di viale Premuda 46 a Milano.

Intento della mostra quello di approfondire la traiettoria professionale dell’architetto Luciano Baldessari (Rovereto, 1896 – Milano, 1982), figura atipica e controcorrente che ha attraversato gran parte del XX secolo precorrendone tensioni e orientamenti, senza mai identificarsi appieno in nessuno di essi in nome di un’assoluta libertà di pensiero e di azione, e più in generale diffondere la conoscenza dalla cultura del progetto di cui i fondi del Casva-Centro di Alti Studi sulle Arti Visive del Comune di Milano sono preziose testimonianze.

Luciano Baldessari, schizzo con prima idea del Luminator, 1926

Manichino-scultura-lampada, il Luminator era un segno guizzante con cui Baldessari esprimeva il suo debito verso la stagione futurista e la sedimentazione della cultura del Bauhaus frequentata nel triennio berlinese (1923-26, con un particolare riferimento alle intuizioni di Oskar Schlemmer).
Con il corpo e il braccio girevole, come a evocare il dinamismo del corpo di un danzatore, nel Luminator si condensa tutto l’interesse di Baldessari per le dinamiche del teatro.

La versione ‘Barcellona’ (esposta all’Expo Internazionale di Barcellona, 1929), con il braccio rosso o nero che si sviluppa diagonalmente, è stata prodotta dal 1985 da Luceplan e dal 2018 da Codiceicona, che in quest’occasione ne ha messo a disposizione otto esemplari.

Codiceicona, lampada Luminator Barcellona

La mostra, allestita dallo studio Baldessari e Baldessari, parte dallo spazio a doppia altezza del piano terra, dove le grandi finestre interne delle due sale favoriscono coni visivi precisi: la suggestione è quella della scena teatrale multipiano, astratta e vibrante di luci, cui Baldessari ha dato forma nelle sue scenografie per registi come Max Reinhardt, Erwin Piscator, Enzo Ferrieri e numerosi altri.

Sulle pareti sono esposti i disegni, bozzetti, schizzi, progetti di scenografie selezionati dal fondo Baldessari conservato presso il Casva. Non si tratta solo dei disegni di progetto: il Luminator è per l’architetto un discorso continuo, che si sviluppa e si articola nel tempo prendendo ora una forma più sintetica, ora diventando elemento di una scenografia, ora assumendo forma chiaramente antropomorfa, in un continuo gioco di rimandi interni.

Studio per il Luminator, stand “Sete artificiali d’Italia” (Stand Tessili Italiani) all’Esposizione Internazionale di Barcellona, 1929

Al gruppo di opere selezionate si affiancano apparati e materiali di approfondimento, fra cui testimonianze video e una selezione di materiale bibliografico, sia storico che più recente.

© 2020 IoArch. All Rights Reserved.

Scroll To Top