Volumi contemporanei e palazzine storiche per il nuovo polo universitario regionale di Aosta. Che dialoga con i profili delle montagne e con la città, da sempre luogo di incontro di culture diverse.
Studiato in collaborazione con Pession Studio Associato di Torino, il progetto prevede il recupero di alcuni fabbricati dell’ex-caserma Testafochi di Aosta. Due palazzine ospiteranno gli uffici, il rettorato, la biblioteca e il museo universitario, mentre altre due palazzine saranno demolite per lasciare posto a nuove costruzioni. A nord dell’area, orientato sull’asse Est-Ovest, sorgerà l’edificio del nuovo studentato. Per favorire l’accesso pedonale alla piazza interna, fulcro della vita studentesca e cerniera fra il campus e la città, il piano terra degli edifici della didattica è aperto in più punti verso l’esterno e ospita numerose funzioni aperte al pubblico, diventando il cuore degli eventi culturali della città.
Una vista a volo d´uccello della nuova piazza su cui affacciano gli edifici del polo universitario della Valle d´Aosta (render Engram).
Nel progetto, alla ricerca dell’efficienza energetica si affianca una ricerca formale che genera soluzioni eleganti e originali, con numerosi vantaggi sotto il profilo architettonico e urbano. Aperto alla città, fulcro di congiunzione tra la Aosta romana e la città moderna, con un segno contemporaneo che sottolinea l’internazionalità del progetto culturale, il campus è destinato a diventare il nuovo landmark cittadino. Le simulazioni delle ombreggiature e l’esigenza di compensare le elevate escursioni termiche giornaliere e stagionali hanno portato a definire volumi compatti e in parte incassati nel terreno, con l’inserimento di alcune funzioni ai piani -1 e -2.
Una sezione usata per lo studio dei sistemi bioclimatici mette in evidenza anche il ricorso a spazi sotterranei per assolvere a funzloni (come convegni e assemblee) dove l´apporto di luce naturale non è un necessario fattore di confort.
Particolare attenzione è stata rivolta all’ottimizzazione dell’involucro, ricercando un mix ideale fra superfici trasparenti e opache (45% vetrato e 55% trasparente) con una pelle schermante per le vetrate a Est, Sud ed Ovest e l’inserimento di schermature orizzontali continue di grande valenza formale: sul lato delle aule sono stati inseriti lightshelf che favoriscono una penetrazione ottimale della luce naturale in ambiente, mentre una serie di lucernari zenitali in copertura illumina gli spazi di distribuzione, riducendo i consumi elettrici. Per ridurre l’impatto ambientale del complesso, oltre al recupero delle acque piovane sono stati scelti sistemi impiantistici ad elevata efficienza, alimentati per la maggior parte da fonti rinnovabili: pompa di calore ad acqua di falda integrata con una caldaia a condensazione.L’adozione, per lo studentato, di un sistema di nuova concezione composto da accumuli termici interrati, alimentati da un impianto solare termico a tubi evacuati solari disposti in copertura, consente di azzerare le emissioni di CO2, mentre sulla copertura delle palazzine ristrutturate sono stati collocati circa 300 kWp di celle fotovoltaiche che coprono interamente la domanda energetica per la climatizzazione dell’intero complesso. Gli edifici di nuova costruzione rientrano in classe A secondo la metodologia di calcolo recentemente introdotta in Valle D’Aosta.
I lightshield caratterizzano architettonicamente gli edifici e svolgono importanti funzioni di efficienza energetica passiva (render Engram).