RIBA International Awards, i 16 progetti vincitori
RIBA International Awards, i 16 progetti vincitori
RIBA International Awards, i 16 progetti vincitori
RIBA International Awards, i 16 progetti vincitori
RIBA International Awards, i 16 progetti vincitori
RIBA International Awards, i 16 progetti vincitori
RIBA International Awards, i 16 progetti vincitori
RIBA International Awards, i 16 progetti vincitori
RIBA International Awards, i 16 progetti vincitori
RIBA International Awards, i 16 progetti vincitori
RIBA International Awards, i 16 progetti vincitori
RIBA International Awards, i 16 progetti vincitori
RIBA International Awards, i 16 progetti vincitori
RIBA International Awards, i 16 progetti vincitori
RIBA International Awards, i 16 progetti vincitori
Il Royal Institute of British Architects nei giorni scorsi ha annunciato i sedici progetti vincitori del RIBA International Awards for Excellence. Uno di essi, in novembre, sarà scelto dalla giuria presieduta da Odile Decq come vincitore del RIBA International Prize 2021.
La lista dei vincitori spazia da importanti mete culturali come il Museo d’arte Moderna di Shanghai a nuove infrastrutture urbane come l’elegante ponte ciclo-pedonale Lille Langebro a Copenhagen, da una casa d’artista in Sri Lanka a un nuovo ospedale a Bogotà che connette i pazienti con lo spazio esterno.
Distribuiti in 11 diverse nazioni e sottoposti a un rigoroso esame da parte della giuria che comprendeva anche la visita in loco, i progetti vincitori mettono in luce alcune tendenze significative dell’architettura.
In primo luogo la molteplicità di funzioni che è possibile assegnare a un singolo edificio a beneficio della comunità locale, come nella Captain’s House nella provincia del Fujian, una residenza privata ampliata con spazi destinati sia alla vita domestica sia agli incontri della comunità del quartiere.
Poi, architetture progettate per risolvere preesistenti problemi di carattere ambientale. Ne sono un esempio un ospedale in Bangladesh dove una serie di corti interne porta luce e ventilazione agli ambienti, mentre un corso d’acqua artificiale che attraversa il sito raccoglie l’acqua piovana e contribuisce a migliorare il microclima, o la Polygon Gallery di Vancouver, costruita a più di un metro sopra il suolo per fronteggiare la futura crescita del livello delle acque.
Molti infine gli edifici attenti al contesto storico, come il primo memoriale dedicato alle vittime del razzismo in Alabama.
Il primo International Prize venne assegnato, nel 2016, a Grafton Architects per l’edificio dell’Università di Lima UTEC. Nel 2018 vinsero invece Aleph Zero e Rosenbaum con il complesso scolastico Children Village sul bordo della foresta amazzonica nel nord del Brasile.