Ritagliato nel paesaggio l’ampliamento alberghiero di Noa in Val di Fassa
Ritagliato nel paesaggio l’ampliamento alberghiero di Noa in Val di Fassa
Ritagliato nel paesaggio l’ampliamento alberghiero di Noa in Val di Fassa
Non è facile il compito di Noa, studio specializzato in progetti per l’ospitalità in un contesto naturalistico di pregio come quello dolomitico. Si tratta spesso di interventi sull’esistente, con l’esigenza di ampliare gli spazi e di creare ambienti in grado di rispondere a una domanda turistica crescente, che si aspetta soluzioni di comfort contemporanee e nello stesso tempo la salvaguardia del paesaggio alpino.
Per conciliare le opposte esigenze di maggiore spazio dedicato all’ospitalità e di tutela dell’ambiente naturale lo studio guidato da Stefan Rier e Lukas Rungger individua soluzioni originali come quella messa in atto per l’ampliamento dell’Olympic Spa Hotel di Vigo di Fassa (Trento).
Soluzioni che contribuiscono oltretutto a definire e rafforzare l’identità dell’insegna, contribuendo in questo modo al marketing dell’esercente, che in Trentino e Sud Tirolo è spesso, come in questo caso, una famiglia privata.
Anziché crescere in altezza o allargare la struttura esistente, nel caso dell’Olympic Spa di Vigo di Fassa Noa.Studio ha seguito un percorso originale con la costruzione, sul pendio che si trova al di sotto dell’attuale albergo, di un’architettura a un solo piano, bassa e lineare, parzialmente scavata nell’inclinazione del terreno, cui si accosta con piccole corti a formare dei patii sul versante cieco, riducendo così ulteriormente l’impatto visivo della nuova architettura e ampliando al contempo la luminosità delle camere che godono di una doppia esposizione.
Il profilo a zig-zag della copertura, parzialmente vegetata, che si eleva in un solo punto in corrispondenza di una suite a doppia altezza, richiama il profilo delle Dolomiti della Val di Fassa e ritorna nell’articolazione volumetrica dei tre nuovi corpi, collegati all’edificio principale esistente da un percorso sotterraneo.
Alle dieci nuove camere, ciascuna con un ampio terrazzo che si affaccia sulla vallata sottostante, si aggiunge, nel volume più piccolo, una palestra.
A distanza, elevata su pali per portarne gli ambienti al livello delle chiome degli alberi e raggiungibile attraverso una passerella aerea che lascia libero il prato, una struttura interamente in legno accoglie la sauna, all’esterno rivestita in larice e internamente in abete savu trattato con cera nera. Vi si accede solo attraverso una passerella aerea, anche in inverno: una scelta che intende promuovere un contatto forte e diretto con l’ambiente naturale.
In prospettiva, il piano di sviluppo del progetto prevede la realizzazione di altre strutture simili e di una nuova area wellness. Parallelamente, anche l’edificio centrale sarà oggetto di un restyling. La facciata sarà ridisegnata con una struttura in legno e, per ridurre la volumetria percepita e l’impatto ambientale dell’intervento, è previsto che il piano terreno venga interrato, creando un paesaggio collinare dove troveranno posto nuove strutture, tutte ipogee.