Il 26 agosto prossimo, a Canale d’Agordo, in provincia di Belluno, nel cuore delle Dolomiti, si terrà la cerimonia di inaugurazione del museo civico Albino Luciani Papa Giovanni Paolo I. Il progetto porta la firma degli architetti Antonio Pollazon e Willi Guidolin, che hanno curato la ristrutturazione dell’edificio. L’allestimento è opera dell’architetto Marino Baldin, affiancato da Loris Serafini, curatore scientifico del museo.
L’esposizione sarà allestita nel fabbricato che una volta ospitava il municipio. Si tratta, infatti, di una struttura di notevole dignità architettonica d’impronta quattrocentesca, adiacente alla chiesa. Il palazzo, sottoposto a vincolo ambientale, paesaggistico e storico, si sviluppa su quattro piani comprendenti una superficie di circa 380 metri quadrati destinati a mostra e di altri circa 600 riservati al centro studi.
La biglietteria del museo civico “Albino Luciani, Papa Giovanni Paolo I°” a Canale d´Agordo (Belluno). |
Al piano seminterrato sarà ospitata la parte del museo che illustra la storia e il tessuto culturale della Valle del Biois. Nella prima stanza viene descritta la storia della Pieve di Canale, il centro principale della vallata; la seconda stanza è invece dedicata ad alcune personalità locali. Al primo piano, viene raccontata la storia di Canale d’Agordo e la vita di Albino Luciani: dall’infanzia fino alla sua ordinazione sacerdotale. Al secondo piano, nel primo ambiente, vengono raccontati gli undici anni di episcopato nella diocesi di Vittorio Veneto, con l’esperienza del Concilio Vaticano II e i nove anni trascorsi da Luciani a Venezia come Patriarca, con la nomina a Cardinale avvenuta nel 1973. In un piccolo locale è ospitata la ricostruzione ambientale del Conclave del 1978 che lo vide salire al Soglio di Pietro e nell’ultima stanza rivive il Pontificato di Giovanni Paolo I° con tutti i suoi momenti più toccanti.
I lavori, iniziati nel 2011, hanno comportato importanti interventi strutturali che hanno riguardato le fondazioni, i solai e la copertura. Il tetto è in legno di larice con copertura tradizionale ricomposta in scandole, assicelle ottenute a spacco e disposte in triplo strato. Le superfici esterne sono state conservate e sono caratterizzate da stipiti in dolomia e intonaci rasati a calce.
Accanto al fabbricato principale sorge un altro corpo di fabbrica, anch’esso ristrutturato, che sarà utilizzato per svolgere le varie attività di servizio indispensabili al museo, con l’obiettivo di creare un polo culturale per il paese, i pellegrini e i turisti che frequentano Canale d’Agordo.
Render della parte posteriore del museo civico con la facciata rivestita con frangisole in legno |
Si tratta dell’ex albergo Cavallino, oggetto di importanti interventi che hanno portato alla definizione di un nuovo profilo architettonico ispirato alle forme tondeggianti della vicina chiesa neorinascimentale di San Giovanni Battista (opera dell’architetto Giuseppe Segusini). La nuova facciata è stata rivestita con frangisole in legno di larice, che ha la funzione di connotare distintamente l’edificio e di facilitarne l’inserimento nel paesaggio.
I lavori di ripristino degli stabili sono stati di tipo conservativo, studiati nel rispetto dell’ambiente e degli stilemi della tradizione architettonica locale, grazie all’utilizzo di materiali compatibili con quelli originali, affiancando così vecchio e nuovo in una contaminazione di stili.