Dopo i lavori di ristrutturazione edilizia e di recupero funzionale degli immensi spazi di una delle più importanti fabbriche della Torino industriale, le Officine grandi riparazioni di Torino, meglio note come Ogr, aprono al pubblico.
Dal 30 settembre al 14 ottobre prossimi, infatti, per tre sabati consecutivi dedicati alla musica e all´arte contemporanea, i torinesi potranno riappropriarsi di un importante spazio storico e architettonico della città che per decenni aveva ospitato le attività di riparazione e manutenzione dei veicoli ferroviari.
Vista delle Officine Grandi Riparazioni di Torino. Realizzate alla fine dell´Ottocento, per decenni hanno ospitato le attività di manutenzione dei veicoli ferroviari (foto, Fondazione Crt) |
Le Ogr rappresentano uno dei più importanti esempi di architettura industriale dell’Ottocento a Torino. Costruite tra il 1885 e il 1895, sono un insieme di grandiosi edifici a forma di H di oltre 20mila metri quadrati di superficie e 16 metri di altezza al colmo del tetto.
Nel 2013 la società consortile Ogr-Crt (detenuta per oltre il 50% dalla Fondazione Crt) ha acquistato l’area da Rfi Sistemi Urbani, per riqualificarla sotto la guida della Soprintendenza e in stretta collaborazione con il comune di Torino.
Già sede di tre mostre per i 150 anni dell’Unità d’Italia, nel 2013 le Ogr hanno ospitato oltre cento eventi di test e circa 120mila visitatori in cinque mesi, con un’offerta eterogenea: dalle attività espositive ai concerti al teatro. Successivamente, sono state chiuse al pubblico per l’avvio delle imponenti opere di riqualificazione.
Spazi enormi, architetture imponenti: sono questi gli spazi che Fondazione Crt ha ristrutturato e riqualificato con nuove funzioni (foto, Daniele Ratti) |
Gli spazi dell’ex fabbrica ospiteranno quindi una piattaforma di produzione culturale e creativa dedicata a musica, teatro, audiovisivi, architettura e design, fotografia e spazi per l’innovazione e l’accelerazione di impresa, oltre a funzioni legate al loisir.
Un intervento misto pubblico-privato avviato nel 2008, che si inserisce nei progetti di sviluppo dell’area urbana di Porta Susa, la cosiddetta “Spina 2” di Torino.
Il complesso sorge come un’imponente cattedrale della tecnica, con navate di quasi 200 metri, collegate trasversalmente da un corpo di fabbrica più basso. Nel corpo di fabbrica a nord, come uno scrigno, si trova un elemento eccezionale denominato “duomo”: un volume ricavato nella navata centrale di maggiore altezza rispetto alle altre tre.
Il complesso sorge come un’imponente cattedrale della tecnica, con navate di quasi 200 metri, collegate trasversalmente da un corpo di fabbrica più basso. Nel corpo di fabbrica a nord, come uno scrigno, si trova un volume ricavato nella navata centrale di maggiore altezza rispetto alle altre tre (disegno, Cantieri Ogr Torino) |
Nella Manica Nord verrà localizzata la piattaforma di coproduzione culturale e creativa nei settori musicali, teatrali, audiovisivi, dell’architettura e design, della fotografia e delle tecnologie applicate all’arte e alla creatività. Quella Sud, invece, sarà dedicata all’innovazione e alle tecnologie, ai processi di accelerazione di impresa e alla social entrepreneurship (processo di progettazione di un nuovo business; nda) finalizzato a creare un incontro tra imprenditori, investitori e business angels (investitori informali; nda) e servizi commerciali. Nel transetto verranno collocati i servizi di ristorazione, la caffetteria e un design shop al servizio del complesso.
La festa di inaugurazione prenderà il via 30 settembre prossimo e vedrà esibirsi artisti internazionali come Giorgio Moroder, Elisa, Ghali, Omar Souleyman, The Chemical Brothers e il gruppo Atomic Bomb!
Protagonista, oltre la musica, anche l’arte contemporanea, con tre progetti site-specific a firma di altrettanti grandi interpreti delle arti visive: a partire dal 30 settembre, infatti, la corte antistante l’ingresso delle Ogr farà da cornice a un’installazione realizzata dall’artista sudafricano William Kentridge, che torna a confrontarsi con lo spazio pubblico in Italia, dopo la monumentale processione ricreata sui bastiooni del Tevere a Roma nel 2016.
All’interno delle Officine, invece, nasceranno due allestimenti pensati per dialogare con l’architettura e offrire ai visitatori un’esperienza degli spazi inedita e immersiva: la Sala Fucine ospiterà “On the Edge of Chaos”, installazione cinetica su larga scala realizzata dal collettivo creativo londinese United Visual Artists (Uva) che utilizzerà suoni, luci e movimento per interagire con il pubblico; di seguito, nei 2.700 mq dell’area mostre, Patrick Tuttofuoco, artista italiano tra i più stimati della sua generazione, presenterà “Tutto Infinito”, un paesaggio futuristico rivestito di terra rossa e animato da totemiche sculture pensate e realizzate in collaborazione con i piccoli ospiti di CasaOz.