Si svolgerà dal 21 novembre all’1 dicembre, negli spazi degli Arsenali Repubblicani e in altre sedi dedicate in città, la terza Biennale di Architettura di Pisa, promossa da LP – Laboratorio Permanente per la Qualità Urbana e diretta quest’anno dall’architetto Alfonso Femia.
L’appuntamento sarà anche l’occasione per avviare un progetto permanente di studio e di ricerca sul tema “Tempodacqua” con una call internazionale per studenti che verrà presentata dall’Università di Pisa.
Le suggestioni provenienti dalla letteratura, dal cinema, dalla fotografia, dall’arte e dalla storia, asse portante della Biennale 2019, vogliono conciliare i tempi dell’acqua sperimentando il confronto tra culture e generazioni diverse, cogliendo sguardi individuali e attitudini collettive con l’obiettivo di contribuire a creare un nuovo immaginario del cambiamento, che conduca a una originale modalità di blue thinking.
Gli spazi espositivi degli Arsenali Repubblicani di Pisa |
La Biennale esporrà i progetti degli studi e degli artisti che hanno scelto di rispondere alla Call for Action rivolta a un numero selezionato di 50 professionisti internazionali.
Accanto ad autorevoli esponenti del progetto contemporaneo, giovani emergenti potranno spaziare dal disegno dell’oggetto al masterplan, passando per la scala del quartiere, della città, dell’edificio, avendo come filo conduttore e riferimento il tema dell’acqua.
Hanno aderito con contributi progettuali o video interviste Alvisi Kirimoto, AW2, Archea Associati, Giovanni Aurino, Carmelo Baglivo, Barreca & La Varra, PrincipioAttivo, CBA, Stefano Boeri, Enrico Bona, Giovanni Brandolino, Matteo Cainer, Benedetto Camerana, Maurizio Carta, Carta Associés, Stefano casciani, Paolo Casicci, Luigi Centola, Mario Cucinella Architects, Chartier Dalix, Insula, Labics, Lorenzo Consalez, Maurice Culot, Raffaele Cutillo, Giovanni Damiani, Maurizio De Caro, Giulio Ceppi, SCAPE, Daniele Durante, Didier Fiuza Faustino, Fabbricanove, Luca Galofaro, Cherubino Gambardella, Massimo Gardone, Cedric Dasaesson, Lillo Giglia, U76, EGA, Santo Giunta, Demogo, Alain Guez, Giulio Iacchetti, Alberto Iacovoni, Biarke Ingels BIG, Marco Introini, Land, Kengo Kuma, Pamela Larocca, Vincenzo Latina, LD+SR Architetti, LAPS Architecture, Superficial Studio, Lina Malfona, Set Architects, MDU Architetti, MAP Studio, Harmonic-Masson, Heliopolis, Bodar, Next, Flavio Mangione, Giulia Milza, Stefano Mirti, Multari Grippello Pugliese, Claudio Nardi, Lorenzo Netti, Manuel Orazi, Ori &Airenti, O+C, Park Associati, Marcello Panzarella, Gabriele Pardi, AAVP, Peia Associati, Pietro Carlo Pellegrini, Marco Adriano Perletti, Laboratorio Permanente, Peter Pichler, Tryptique, Nicola Laisné, Marc Pietri, Elastico+, Carlo Ratti, Rudy Ricciotti, Paolo Riolzi, Renato Rizzi, Jacques Rougerie, Jacquelin Salmon, Pino Scaglione, Monica Scanu, Beniamino Servinoi, Arthur Simony, Francis Soler, TAM Associati, Djuric-Tardio, Amelia Tavella, Giovanni Vaccarini, Davide Vargas, BASE, Bergmeister Wolf, Junya Ishigami.
Una mostra personale di Alfonso Femia testimonierà quanto il “tempodacqua” appartenga alla sua esperienza e sensibilità. La sintesi del pensiero e la visione si riveleranno nella presentazione dei “progetti d’acqua” di Adrar nel deserto rosso in Algeria; dell’installazione Oasi Urbana e della Città Subacquatica di Marsiglia. A diverse scale, da quella infrastrutturale a quella urbana, Femia si è misurato con la “materia acqua” interpretando temi geografici, territoriali, culturali e sociali, oltre che architettonici.
Il comitato scientifico della Biennale di Architettura di Pisa, attualmente impegnato in un laboratorio consultivo sul tema Tempo d’Acqua che possa accompagnare l’evento nel suo percorso, è presieduto da Massimo Pica Ciamarra, antesignano dell’energy consciousness, e formato da Alberto Ferlenga, rettore dell’Università Iuav di Venezia; Mario Losasso, professore di tecnologia dell’architettura e direttore del dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”; Giuseppe Cappocchin, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti; Luciano Galimberti, presidenti dell’ADI; Luca Molinari, storico e critico dell’architettura, docente alla Facoltà di Architettura Vanvitelli a Napoli; Benedetta Tagliabue, architetto, studio EMBT; Ico Migliore e Mara Servetto, architetti, Migliore+Servetto Architects; Marteen Van de Voorde, architetto, direttore dal 2003 della sede belga dello studio di architettura olandese West8; Marco Introini, architetto, fotografo documentarista; Gianluigi Pescolderlung, studio Tapiro, architetto, design della comunicazione; Ezio Micelli, docente allo Iuav di Venezia; Giuseppe Sardu, presidente di Acque Spa; Luca Lanini, professore associato di progettazione architettonica all’Università di Pisa; Fabio Daole, architetto, dirigente della direzione infrastrutture e viabilità, verde arredo urbano, edilizia scolastica del Comune di Pisa; Mario Paternostro, giornalista e scrittore genovese; Stefano Cardini, vicedirettore di The Good Life; Alberto Bovo, fondatore di Hangar Design Group.
Per rappresentare la molteplicità degli sguardi possibili sul tema è stato avviato anche il progetto Instagram Tempodacqua /The time of water, con la consapevolezza che l’arte visiva catalizza il miracolo della sinestesia e del risveglio dei ricordi e delle emozioni.
Alfonso Femia
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Alfonso Femia,fino al 2010 professore presso la Scuola di Architettura dell’Università di Ferrara e dal 2001 al 2006 presso la KSU Kent State University di Firenze, è stato visiting professor presso le principali Facoltà Italiane e internazionali di Architettura. Nei Laboratori di Progettazione di cui è titolare mette in relazione progetto, territorio, poetica espressiva in una sintesi concettuale che ha l’obiettivo di produrre un pensiero architettonico innovativo. Femia ha sviluppato format inediti di dibattito continuo, quali l’Entre Deux, 500×100, Mediterranei Invisibili. È socio fondatore di 5+1 e 5+1AA, dal 2017 denominato Atelier(s) Alfonso Femia. Ha realizzato numerosi progetti in Italia e Francia. Recentemente ha vinto il concorso per la Prima Zecca d’Italia a Roma e lo sviluppo del primo isolato urbano per l’aeroporto di Tolosa e per il progetto Europacity a Paris-Gonesse. |