Oggi l’alta velocità Milano-Bologna compie dieci anni, durante i quali le sole Frecce di Trenitalia – oggi la linea è aperta anche ad altre compagnie private – hanno trasportato 350 milioni di persone.
Si tratta dell’opera infrastrutturale più importante degli ultimi cinquant’anni, estesa oggi fino a Salerno a sud e fino a Torino e a Brescia lungo la direttrice padana, che come l’Autostrada del Sole negli anni Sessanta del secolo scorso ha contribuito ad avvicinare le persone e le comunità, rendendo possibile un commute Roma-Milano giornaliero.
È bene ricordarlo oggi, in un momento in cui progetti di grandi opere vengono rimessi in discussione secondo logiche poco comprensibili.
Molti i progetti fermi o ‘congelati’: dal tunnel di base della Torino/Lione (alta velocità e alta capacità merci) al tratto da Brescia e Mestre, dove i Frecciarossa non possono superare la velocità di 200 kmh, al ‘terzo valico’ tra Milano e Genova fino al potenziamento della Napoli/Bari.
Da ricordare che un progetto come la AV Milano-Bologna prese avvio nel 1993 e richiese dunque 15 anni, in un territorio relativamente agevole come la pianura padana, per il completamento. È il ritardo che il Paese potrebbe accumulare rispetto al resto d’Europa – in Italia i chilometri di alta velocità ferroviaria sono 896 contro per esempio i 2.852 della Spagna – a causa di sospensioni decise oggi.