Rimarrà aperta fino al 3 giugno la mostra della XIX edizione del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino, assegnato quest’anno al sito neolitico dei Céide Fields, nel nord della contea di Mayo in Irlanda.
Ricerche avviate da un maestro elementare della vicina Belderrig negli anni Trenta del secolo scorso e promosse con rigore scientifico dagli anni Settanta dal figlio archeologo, Seamas Caulfield, hanno rivelato che 5.500 anni fa in questo luogo una comunità rurale formata da piccoli nuclei sparsi si un’area di più di dieci chilometri quadrati coltivava orzo e frumento, delimitati da muretti a secco oggi sepolti sotto strati di torba alti fino a 4 metri.
Ritrovamenti dapprima casuali, avvenuti scavando la torba qui comunemente usata per riscaldare le abitazioni, hanno condotto alla scoperta di più di 100 chilometri lineari di muri che delimitavano e proteggevano dalle intemperie terra strappata alle foreste allora esistenti, come testimoniano alcuni tronchi fossili oggi esposti nel visitors’ centre del sito.
Il paesaggio dei campi di torba velati da una nevicata, con il segno delle linee parallele delle trincee di scavo. Fotografia di Andrea Rizza Goldstein per Fbsr, gennaio 2018 |
Mappa delle tombe megalitiche e reticolo dei muri neolitici dell’area di Céide Fields ©Seamas Caulfield. Ortofoto courtesy Mayo County Council © Ordinance Survey Ireland |
Protetto per milIenni dalla torba, allo stesso modo in cui la cenere ha protetto le vestigia di Pompei, Céide Fields testimonia l’esistenza di una antichissima comunità di agricoltori e allo stesso tempo le profonde modificazioni causate anche solo da piccoli cambiamenti climatici: in questo caso una diminuzione stimata in 2°C, sufficiente a impedire la maturazione delle colture cerealicole per l’aumento della piovosità – nella contea di Mayo si contano in media 300 giorni di pioggia all’anno. Il contemporaneo disboscamento per mano dell’uomo rendeva più impetuosi i venti e più acido il terreno, adatto solo per la crescita di erbe e muschi che in un suolo acquitrinoso diventavano via via torba.
Gli archeologi Seamas Caulfield e Gretta Byrne con la sonda metallica per indagare la presenza di muretti sotto lo strato di torba. Fotografia di Andrea Rizza Goldstein per Fbsr, gennaio 2018. |
Da molti anni ormai il Premio Carlo Scarpa per il Giardino si occupa in realtà di paesaggi, indagandone in profondità la natura per svelarne le caratteristiche geologiche e antropiche, con un approccio olistico che dà un senso oggettivo e totale alla bellezza per come essa si manifesta nei luoghi: una bellezza che a Ballycastle è un terreno punteggiato di erica e pecore che pascolano su dolci ondulazioni interrotte bruscamente dall’oceano Atlantico, che si frange contro scogliere alte fino a 120 metri svelando strati di arenaria, calcare e scisto formatisi circa 350 milioni di anni fa.
Le alte falesie (Céide Cliffs) in prossimità di Céide Fields. Fotografia di Andrea Rizza Goldstein per Fbsr, gennaio 2018. |
La mostra fotografica del Premio Carlo Scarpa 2018, a cura di Patrizia Boschiero e Luigi Latini, coordinatori delle attività del Premio, e con la collaborazione degli archeologi Gretta Byrne e Seamas Caulfiled, è allestita negli spazi di Palazzo Bomben della Fondazione Benetton Studi e Ricerche in via Cornarotta a Treviso (orari mar-ven 15:00 – 20:00; sab-dom 10:00 – 20:00).
Sabato 12 maggio, giornata della consegna ufficiale a Gretta Byrne del sigillo Carlo Scarpa per i Céide Fields, sono in programma un seminario pubblico e, alle 18:00, un concerto di musica irlandese antica.
Paesaggio rurale del North Mayo, nei dintorni di Ballycastle e a qualche chilometro dall’area dei Céide Fields. Fotografia di Patrizia Boschiero, Fbsr, gennaio 2018. |