Inaugurato a Charleston il museo afro-americano di Pei Cobb Freed & Partners

Se l’architettura deve rispettare e interpretare il luogo, quello del sito dove sorge l’International African American Museum (Iaam), nelle parole dello scomparso Henry N. Cobb, che ne sviluppò il concept, è un luogo ‘sacro’.
Così, con due file di pilastri il volume rettangolare dell’Iaam, inaugurato ieri dopo più di vent’anni dall’idea dell’allora sindaco di Charleston Joseph P. Riley Jr, è sospeso di 4 metri sopra il suolo del Gadsden’s Wharf, dove sbarcò quasi la metà degli esseri umani provenienti dall’Africa per essere venduti in America come schiavi.

 

Ph. ©Mike Habat

 

Con l’eccezione dei due core di servizio che fiancheggiano la scalinata d’ingresso, l’intero piano terra, cuore della memoria collettiva del sito, rimane così aperto: a est, verso l’oceano Atlantico, con uno specchio d’acqua che ricostruisce idealmente il bordo del luogo di sbarco così come appariva agli inizi dell’Ottocento; verso ovest con una pavimentazione di granito che definisce un luogo di incontro protetto dove si possono svolgere rappresentazioni e spettacoli.

 

Ph. ©Sahar Coston-Hardy/Esto

 

I prospetti delle lunghe pareti laterali sono costruiti in mattoni giallo ocra (fabbricati a mano in Danimarca) e le colonne e parte dei percorsi esterni sono rivestiti con un Gfrc realizzato anche con un cemento tradizionale, il cosiddetto Tabby, ottenuto mischiando la calce ottenuta bruciando le conchiglie con acqua, sabbia, cenere e frantumi di conchiglie: un materiale con cui vennero pavimentate molte strade del sud degli Stati Uniti.

 

Ph. ©Mike Habat

 

Ispirato al piatto paesaggio della regione e all’eredità della diaspora africana, l’African Ancestors Memorial Garden – disegnato da Hood Design Studio – abbraccia l’intero sito come un elemento di ricordo e riflessione. Una serie di giardini secondari celebra l’arte, l’artigianato e il lavoro degli afroamericani nel corso della storia. Al centro del giardino si trova un ampio specchio d’acqua delimitato da un bordo in acciaio inossidabile su cui sono incisi i nomi dei porti dove ebbe inizio e termine il commercio di esseri umani. L’acqua evoca simbolicamente la rotta atlantica e i pericolosi viaggi affrontati dagli individui ridotti in schiavitù.

 

Ph. ©Mike Habat

Attratti verso l’interno da un luminoso atrio al centro dell’edificio, salendo la scala monumentale i visitatori passano dalla penombra del piano terra aperto e coperto alla luce del museo, dove ampie finestre alle due estremità aprono alla vista del porto a est e della città di Charleston a ovest.

Ralph Appelbaum Associates ha progettato il flusso narrativo dell’esposizione in base all’architettura, con il lato est organizzato tematicamente, con un corridoio introduttivo e display multimediali che raccontano le radici africane, il territorio del Sud Carolina e il mondo atlantico. Sul lato ovest una galleria interattiva, la American Journeys, ricostruisce invece cronologicamente l’eredità della schiavitù fino ai movimenti odierni che promuovono l’uguaglianza e la giustizia sociale. Al termine del percorso, il Center for Family History offre approfondimenti genealogici dove il pubblico può ricercare le proprie origini.

 

Ph. ©Sahar Coston-Hardy/Esto

 

L’Iaam è frutto della collaborazione di Pei Cobb Freed & Partners e dello studio Moody Nolan per l’architettura, Hood Design Studio per il paesaggio e Ralph Appelbaum Associates per l’allestimento interno.

 

Il lato ovest del museo, rivolto verso la città (ph. ©Mike Habat).
Crediti

Località Charleston, South Carolina

Team di progettazione

  • Architettura e spazi pubblici interni Pei Cobb Freed & Partners, New York Henry N. Cobb, Matteo Milani, lead Designers, Hitoshi Maehara, senior design architect)
  • Executive architect, FF&E, segnaletica Moody Nolan (Curt Moody, partner in charge, Jonathan Moody, project executive, Bob Larrimer, project manager, Julie Cook, senior project architect)
  • Progetto di paesaggio Hood Design Studio, Oakland, California (Walter Hood, creative director, Paul Peters, design principal)
  • Progetto espositivo e allestimenti Ralph Appelbaum Associates (RAA), New York (Ralph Appelbaum, principal, Aki Carpenter, VP e chief creative officer)
  • Ingegneria strutturale Guy Nordenson and Associates, New York
  • Progetto impiantistico, Acustica, comunicazioni, sicurezza Arup USA
  • Lighting DesignSeamonWhiteside, Mount Pleasant, South Carolina
  • Superficie 3.883 ma

Cronologia Proposta 2000, concept preliminare 2008, Progetto finale 2014, posa della prima pietra 2019, consegna 24 giugno 2023

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