ITALIANO IL PRIMO GBC HISTORIC BUILDING

Una fortezza del X secolo, trasformata in convento benedettino e divenuta oggi un esempio di riqualificazione energetica unico al mondo. È questa, in poche parole, la storia delle ex scuderie del Monastero benedettino della Rocca di Sant´Apollinare. L´edificio, sulla sommità di un colle a pochi chilometri da Perugia, sino a pochi anni fa giaceva in uno stato di abbandono ed era stato danneggiato dal terremoto. 

Nel 2010 la Fondazione per l’Istruzione Agraria ne promosse il restauro, prestando particolare attenzione all´adeguamento sismico e alla riqualificazione energetica. 

Un progetto ambizioso, perché era necessario integrare le nuove tecnologie (e predisporre quelle future) in un edificio soggetto a vincoli architettonici stringenti. Per questo la responsabilità scientifica dell’intervento venne affidata a Franco Cotana, ordinario di Fisica tecnica industriale presso il Dipartimento di Ingegneria dell’ateneo di Perugia e coordinatore del dottorato di ricerca in Energia e Sviluppo Sostenibile. Una figura capace di coniugare le competenze nelle tecnologie energetiche più innovative con un´autentica passione per storia ed arte. 

Le ex scuderie della rocca di Sant´Apollinare sono il primo edificio al mondo ad ottenere la certificazione GBC Historic Building

 

Doti essenziali per coinvolgere una serie di aziende in un progetto affascinante: ottenere il certificato GBC Historic Building. Il protocollo di certificazione Green Building Council valuta infatti il livello di sostenibilità degli interventi di conservazione, riqualificazione, recupero e integrazione di edifici storici con diverse destinazioni d’uso. Per farlo unisce i criteri di sostenibilità dello standard Leed, ispirato ai principi costruttivi americani, con il vasto patrimonio di conoscenze proprie del mondo del restauro.

Il professor Franco Cotana, responsabile scientifico del progetto di restauro della rocca di Sant´Apollinare

 

L’obiettivo progettuale coincide con la nuova funzione dell’edificio storico, dove oggi gruppi di ricerca universitari compiono sperimentazioni sull’impiego delle biomasse. Così, se negli ex-essiccatoi del convento i ricercatori producono olio vegetale partendo da colture locali di semi di soia, girasole, colza e cardo, lo stesso olio alimenta poi un sistema di trigenerazione che fornisce energia all´intera rocca. 

Analogamente, tutti gli scarichi e gli scarti sono impiegati per produrre biogas e fertilizzanti naturali, con l´obiettivo di verificare le reali potenzialità dell´economia circolare.

Il protocollo Gbc Historic Building, varato nel 2014, prevede una serie di vincoli costruttivi e operativi che non è stato semplice rispettare, anche perché il progetto di ristrutturazione era già stato avviato in precedenza e non aveva senso vanificare gli investimenti già compiuti. Inoltre, a causa degli interventi edilizi che si erano succeduti nel tempo, non tutte le parti del complesso possedevano un valore ‘storico’ tramutabile in punteggio Gbc Historic.

Così, anche date le funzioni di laboratorio universitario sulle energie sostenibili cui l’edificio è destinato, per il rating si è puntato soprattutto sugli aspetti energetici, atmosferici e di comfort degli utenti. La mancanza di comfort negli ambienti infatti – spiega la ricercatrice Ilaria Pigliautile – riesce a vanificare qualsiasi strategia di risparmio energetico. 

Da qui la scelta di installare una serie di sensori ambientali (utilizzati anche a fini di ricerca interuniversitaria e per questo in misura ridondante rispetto al mero obiettivo del punteggio Gbc Historic) utili a prevenire gli sprechi.

I sensori, opportunamente tarati, gestiscono l´accensione delle luci in funzione dell´effettiva luminosità sul piano di lavoro e della presenza delle persone nei locali

 

«Non si trattava solo di valutare genericamente l’illuminazione di una stanza– spiega Giulio Meloni, dello studio SGM Associati di Panicale, in provincia di Perugia, che ha curato l´ottimizzazione degli impianti – ma di regolare l´accensione sulla base dell´illuminamento delle singole scrivanie». Allo stesso modo era necessario monitorare, in tempo reale, numerosi parametri come la temperatura, la concentrazione di CO2, l´umidità ambientale, le correnti d´aria integrando nelle rilevazioni anche i comportamenti personali (per esempio l’apertura delle finestre).

Le soluzioni adottate provengono tutte dal catalogo Bticino. In particolare, i sensori del sistema MyHome sono stati inseriti nei punti luce Livinglight Air. «Si tratta di soluzioni ormai relativamente comuni– spiega Massimiliano Mosconi, titolare di Termolux, l´azienda di Castiglione del Lago che ha curato l´installazione impiantistica – e anche MyHome è un´opportunità replicabile in qualunque abitazione. L´innovazione più originale consiste nell´averle applicate a un contesto di valore storico e architettonico utilizzando una modalità operativa completamente nuova. Il protocollo GBC impone infatti di rispettare una serie di regole specifiche che in termini di tempo impiegato possono apparire gravose ma che ci hanno permesso di apprendere un nuovo modo di lavorare che, a consuntivo, si è rivelato più efficace rispetto a quelli tradizionali. Anche in questo caso, comunque, è stato vincente avere un fornitore come BTicino che, operando sul mercato internazionale, conosce e rispetta già i nuovi protocolli internazionali, mettendo a disposizione prodotti corredati di tutte le caratteristiche richieste. Anche per questa ragione, in sede di valutazione, i certificatori di Gbc Historic Building, hanno assegnato il massimo punteggio, ovvero 29 su 29, all´ambito ‘Energia e Atmosfera’, in quanto siamo riusciti a integrare le migliori tecnologie in un edificio soggetto a una serie di vincoli. Un´esperienza che stiamo replicando anche nella ristrutturazione di un nuovo hotel in costruzione».

Gli attuatori del sistema MyHome. Il sistema consente di coordinare i singoli componenti dell´impianto

 

L´edificio si trova in posizione isolata e, oltre ai risparmi energetici, la scelta di utilizzare le soluzioni di automazione integrate di BTicino si è rivelata utile anche per garantire la sicurezza.

Oltre all´impianto di videocontrollo, infatti, sono state installate in corrispondenza degli ingressi due postazioni videocifoniche, una standard Classe 100, l’altra connessa Classe 300X che, consente di comunicare anche da remoto e via smartphone con le persone che si presentano ai cancelli.

 

Crediti

  • Località Rocca di Sant´Apollinare – PG
  • Committente Fondazione per l’Istruzione Agraria – Università di Perugia
  • Ditta installatrice Termolux – Castiglione del Lago (Pg)
  • Progettazione offerta migliorativa SGM Associati – Panicale (Pg)
  • Direzione scientifica prof. Franco Cotana

 

Principali prodotti BTicino utilizzati

  • Sistema Smart Home MyHome
  • Quadri elettrici QMC 
  • Componenti modulari interruttori automatici, differenziali e ausiliari BTdin
  • Serie civile Livinlight Air
  • Cablaggio strutturato BTNet
  • Videocitofoni connessi Classe 300X 
  • Altri vidocitofoni Classe 100
  • Sistema TVCC

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