L’intero Rinascimento su una sola parete

Domani 8 dicembre l’inaugurazione ufficiale: con i lavori di allestimento della Porta Sud di Andrea Pisano nella Sala del Paradiso si completa il progetto di rinnovamento dell´Opera di Santa Maria del Fiore, definito quasi dieci anni fa dal direttore Timothy Verdon insieme agli architetti Adolfo Natalini, Piero Guicciardini e Marco Magni, che ha portato al raddoppio – da 2.500 a 6.000 metri quadrati – dell’area espositiva.

Si creerà così a Firenze un unicum tra le grandi collezioni del mondo: la concentrazione in una sola sala museale di più esempi, strettamente collegati tra loro, di una delle più importanti categorie di arte monumentale, quella della porta di metallo istoriata.

Dopo un lungo restauro durato tre anni, la maestosa Porta realizzata tra il 1330 e il 1336 dallo scultore toscano riprende il suo posto nella Sala accanto alle monumentali opere rinascimentali realizzate dal Ghiberti: la Porta del Paradiso e la Porta Nord.

Le tre porte del Battistero di Firenze nella Sala del Paradiso del Museo dell’Opera del Duomo. Courtesy Opera di Santa Maria del Fiore, Firenze, ph. Claudio Giovannini/CGE

 

le tre porte sono esposte in speciali teche identiche, realizzate da Goppion, azienda leader mondiale nella produzione di sistemi espositivi e conservativi in ambito museale, e dotate dello stesso sistema d’illuminazione, dopo interventi da parte dello stesso istituto di restauro – l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze – in un arco di tempo straordinariamente breve: dalla fine del restauro della Porta del Paradiso nel 2012, gli altri due interventi hanno richiesto complessivamente meno di otto anni. 

La collaborazione dell’azienda milanese con il Museo dell’Opera del Duomo di Firenze ha inizio nel 2012, quando, nel quadro di questo progetto, a Goppion viene affidato l’incarico di realizzare cinquanta vetrine per il nuovo allestimento, speciali sistemi espositivi concepiti per conservare le opere più fragili e delicate tra cui la Maddalena di Donatello, l´Altare d´argento – conservato sotto azoto – la Croce del Pollaiolo, antichi dipinti su tavola, preziose oreficerie, modelli in legno, parati tessili liturgici, delicatissimi pannelli ricamati e manoscritti.

Alta 6,30 metri, larga 4,30 e profonda 2 metri circa, ognuna delle tre teche è in acciaio verniciato con tinte atossiche, sigillata da guarnizioni speciali e dotata di vetro antisfondamento. 

La profondità del sistema espositivo consente lo spostamento delle porte, pesanti circa 8 tonnellate ciascuna, su speciali binari che consentono ai restauratori di monitorare costantemente il prezioso manufatto e intervenire, in caso di necessità, per mezzo di un ponteggio.

La vetrina ermetica è dotata di un sistema di controllo della temperatura e dell’umidità di ultima generazione, capace di garantire la perfetta conservazione della scultura.

La Porta di Andrea Pisano, proprio come le altre due Porte bronzee, necessita di un ambiente estremamente secco – con un tasso di umidità costantemente al di sotto del 15% – per evitare l´ossidazione dei materiali e la formazione di sali instabili tra la superficie bronzea e la pellicola dorata. Attraverso il controllo di valvole e umidificatori riposti all’interno delle vetrine, umidità e temperatura sono facilmente regolabili.

Goppion, in questa occasione, ha completato anche l’allestimento della Sala delle Cantorie con una vetrina gemella di quelle già esistenti, per l’esposizione di una terracotta di Donatello.

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