Oggi, 125 anni dopo l’installazione del primo ‘ascensore inclinato’ – questo il nome dato al brevetto dal suo inventore, Jesse Reno – all’Old Iron Pier di Coney Island, sono 3 miliardi e mezzo le persone che utilizzano le 800mila scale mobili installate nel mondo.
Insieme agli ascensori, senza i quali non esisterebbero i grattacieli, da fine Ottocento questi sistemi di trasporto hanno fatto passi da gigante. La sola thyssenkrupp Elevator ne ha installate per più di 1.000 km, con modelli per ogni necessità: dalla più corta – ha 5 gradini e misura in tutto solo 890 cm – alla Kawasaki Station in Giappone a quella della metropolitana di Mosca che misura 138 metri e copre un dislivello di 70 metri alla velocità di 0,6 m/sec (un fulmine paragonata a quella di Coney Island che nel 1893 viaggiava a 2,1 m/sec).
In Italia sono circa 300 milioni i passeggeri trasportati ogni giorno da oltre 10.000 scale mobili installate nel nostro paese (135.000 le scale mobili in Europa).
una scala mobile del museo BMW a Monaco di Baviera (foto courtesy thyssenkrupp Elevator) |
L’occasione è propizia per sfatare un mito, caro in particolare ai milanesi: lasciare libero il lato di sinistra non velocizza i flussi: “così facendo – sostiene Luigi Maggioni, amministratore delegato di thyssenkrupp Elevator Italia – la capacità di trasporto diminuisce perché ci vuole più tempo per consentire alle persone di salire sulla scala mobile. Studi dimostrano che la capacità di trasporto delle scale mobili aumenta del 30% quando nessuno cammina”. Spiegatelo, al vicino con trolley dietro di voi.
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scale mobili thyssenkrupp Elevator nel mondo. Dall´alto, museo Perot in Texas; Montjuic, Barcellona; centro polifunzionale di Zollverein, Essen; Rinascente di via del Tritone, Roma |