The Canopy, il progetto di Encore rinnova l’identità di Michelin
The Canopy, il progetto di Encore rinnova l’identità di Michelin
The Canopy, il progetto di Encore rinnova l’identità di Michelin
A Clermont-Ferrand, sede del gruppo Michelin fin dalla fondazione dell’azienda alla fine del XIX secolo, è stato completato il progetto di reinvenzione dell’area accoglienza realizzato da Encore Heureux Architectes in collaborazione con Construire e lo studio di architettura del paesaggio Base.
L’intervento mira a incarnare l’immagine dell’azienda in uno spazio accogliente, unico e coeso, dando vita a una nuova piazza pubblica. L’approccio dei team di architetti e paesaggisti è stato quello di preservare il più possibile l’esistente, dotandolo di una nuova facciata e garantendone la coerenza complessiva.
Il progetto collega gli edifici, aggiungendo un’area di accoglienza su due livelli, e l’ingresso principale del gruppo. Inoltre, funge da interfaccia permeabile tra gli spazi privati dell’azienda e la piazza pubblica, anch’essa rinnovata in un piano di sviluppo condotto dall’amministrazione comunale insieme al gruppo Michelin.
La sfida principale affrontata dal progetto è stata quella di collegare spazi eterogenei tra loro in un’unione coerente destinata ad accogliere migliaia di visitatori al giorno.
Un’idea semplice e fondamentale ha permeato il progetto complessivo proposto da Encore Heureux: «Il futuro della sede centrale poteva essere deciso solo in collaborazione con l’azienda e all’interno dell’azienda stessa» ha spiegato Nicola Delon, socio fondatore di Encore Heureux. «Questa idea è stata accompagnata da un periodo di consulenza architettonica con uno studio allestito all’interno dell’azienda. Il dialogo e i workshop con i team Michelin sono diventati una pietra miliare del processo di trasformazione».
Oltre alla reception, l’intervento di 11.000 mq comprende una caffetteria, spazi espositivi, uffici, sale riunioni e un’area commerciale aperta a tutti. Il sito, da sempre riservato ai soli dipendenti Michelin, è ora accessibile al pubblico con una piazza alberata allestita con arredi, verde e giochi d’acqua.
Inoltre, una serra tropicale costruita negli anni 2000, con specie che crescono nelle aree di coltivazione dell’albero della gomma, è stata conservata e integrata nell’esperienza di visita.
La struttura architettonica risponde a due sfide primarie: la trasparenza e la prospettiva di un’economia circolare, attenta all’impatto ambientale. La scelta della trasparenza è rappresentata dall’ampia facciata in vetro lunga 160 metri. Per una bassa impronta di carbonio, il consumo di cemento è stato estremamente limitato, a favore di materiali sostenibili, di recupero e locali.
Si è poi prestata particolare attenzione al territorio, anche per la scelta degli arredi e dei materiali regionali, come la roccia vulcanica proveniente da cave locali e legno del vicino dipartimento Corrèze e del Massiccio centrale.