Equilatera è un progetto di ricerca che nasce dalla tesi di laurea di tre studenti del Politecnico di Milano, Vito Iovino, Luca Scandella e Cristina Savoldelli, coordinati da Marco Imperadori, relatore della tesi, e dai tutor Graziano Salvalai e Valentina Gallotti.
Il progetto consiste in un’originale struttura lignea concepita con una forma triangolare, realizzata con scarti di legno lamellare Crosslam in forma di aste intervallate e avvitate fra loro.
Il gioco di alternanza fra vuoto e pieno, sostanza e trasparenze, dà vita a un piccolo padiglione montato per la prima volta a Lecco, presso la scuola Edile Espe, e in seguito ulteriormente sviluppato con il Farm Cultural Park per essere installato nel centro storico di Favara, il paese dell’agrigentino ormai famoso nel mondo per l’esperimento di trasformazione urbanistico-culturale avviata alcuni anni fa da Andrea Bartoli e Florinda Saieva e tuttora in corso attraverso iniziative artistiche in-residence, workshop e convegni.
Il modulo Equilatera è costituito da una struttura principale portante in legno lamellare di riuso, su cui è collocata una struttura lignea secondaria e su di essa fissate lastre in vetroresina Elyplast di Brianza Plastica (co-sponsor del progetto), che offrono protezione dalle intemperie, lasciando filtrare la luce naturale. Il colmo metallico al vertice superiore contribuisce ad attivare la ventilazione naturale zenitale.
Il piccolo padiglione è sollevato da terra e rivestito sulla bassa sporgenza lungo uno dei due lati chiusi con ceramiche di Caltagirone, a sottolinearne la funzione di aggregatore una volta installato presso il Farm Culltural Park.