Per rispettare gli Accordi di Parigi occorre fare di più, e l’Unione europea deve guidare il mondo nel taglio delle emissioni di gas serra causate dagli edifici esistenti.
Questo l’appello lanciato giorni fa da una coalizione di oltre trecento imprese e organizzazioni europee comprendente municipalità, sviluppatori immobiliari, produttori di materiali e componenti, fornitori di servizi per l’edilizia e per l’energia, associazioni di professionisti, imprese, Ong e università, che sollecita l’attuazione di strategie nazionali di riqualificazione ambiziose che definiscano obiettivi e misure per la riqualificazione degli edifici esistenti.
Con Gbc Italia, associazione per l’edilizia sostenibile, hanno preso parte all’iniziativa 25 organizzazioni italiane.
L’appello giunge nel momento in cui gli Stati membri della Ue si avvicinano alla scadenza dell’aggiornamento delle strategie di riqualificazione del costruito (che pesa per il 36% delle emissioni di gas serra totali in Europa), simultaneamente al delicato passaggio istituzionale in cui i decisori politici affrontano il futuro delle leggi energetiche europee per il settore delle costruzioni.
Questa spinta a una politica europea di riqualificazione più ambiziosa arriva in seguito alla conclusione di Build Upon, un progetto europeo finanziato nell’ambito del programma Horizon 2020, nel quale tredici Green building council, tra cui anche Gbc Italia, hanno svolto un ruolo di primo piano nell’aiutare i governi nazionali a definire strategie incisive che permetteranno ai rispettivi paesi di sbloccare il potenziale di risparmio energetico dei loro edifici.
Le raccomandazioni di ogni nazione sono state raccolte e rilasciate in una serie di pubblicazioni del World green building council, che ha coordinato Build Upon. Le pubblicazioni, sviluppate dai tredici Gbc attraverso un vasto processo collaborativo che ha coinvolto quasi 2.000 organizzazioni chiave in circa cento eventi in Europa, individuano le azioni necessarie secondo cui i paesi possono raggiungere gli obiettivi stabiliti per gli edifici esistenti nel rispetto degli Accordi di Parigi.
Gli esperti della coalizione hanno avvertito che si rende necessaria una politica di riqualificazione notevolmente più incisiva se si vuole rilanciare il settore delle costruzioni, migliorare la qualità della vita dei cittadini – in particolare delle fasce a basso reddito che sono maggiormente colpite dai costi dell’energia – e adempiere agli obblighi climatici dell’Accordo di Parigi.
Secondo le stime del Buildings perfomance institute europe, per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni al 2050 i tassi di riqualificazione annuali devono aumentare dall’attuale 1% al 3% entro il 2020.
Con la direttiva per l’efficienza energetica del 2012 l’Unione europea ha chiesto a ogni Stato membro di definire una strategia nazionale di riqualificazione, cioè una strategia a lungo termine per riqualificare edifici residenziali e commerciali ad alti standard di efficienza energetica. Queste strategie dovevano essere consegnate per la prima volta il 30 aprile 2014 e devono essere aggiornate ogni tre anni con obiettivi più stringenti; le prossime devono essere consegnate il 30 aprile 2017.