Le grandi aziende di tutto il mondo stanno investendo nella sicurezza idrica e i loro vertici aziendali sono sempre più coinvolti nelle decisioni. É quanto emerge dalla lettura del report presentato pochi giorni fa a Mumbai dall´istituto londinese di ricerche e consulenza Cdp (in precedenza Carbon Disclosure Project).
Il rapporto, dal titolo Turning Tide: tracking corporate action on water security, analizza i dati sull’acqua forniti da 742 multinazionali fra cui, tra le più note, figurano Nestle, Burberry e Kellogg’s.
Dalla lettura del report emerge un atteggiamento di crescente responsabilità del mondo della produzione industriale rispetto al tema acqua, un miglioramento delle performance nella gestione idrica dei processi produttivi, un aumento del 40% nella divulgazione dei dati e un aumento considerevole (+193%) del numero delle aziende presenti nel Cdp Water A List, una speciale classifica delle principali compagnie mondiali impegnate sul tema della sostenibilità ambientale e in particolare in materia di cambiamenti climatici, sicurezza idrica e contrasto alla deforestazione.
In materia di sicurezza idrica, la crescita di attenzione è sensibile: nell´ultimo anno infatti sono oltre settanta le aziende che fanno parte della Water A List.
In Italia sono dieci le aziende che collaborano con Cdp sul tema acqua, fra queste troviamo Brembo, Pirelli, Piaggio e A2A. Fiat Chrysler Automobiles, invece, è l´unica compagnia italiana a comparire nella Cdp Water A List per la seconda volta. La compagnia ha deciso, entro il 2020, la riduzione del 40% dei consumi d’acqua rispetto ai livelli del 2010, passando da 33,7 a 24,4 megalitri.
A livello mondiale, nel 2017, le aziende che hanno collaborato all´indagine Cdp hanno investito 23,4 miliardi di dollari in progetti sull’acqua (desalinizzazone, recupero delle acque reflue e ottimizzazione dei processi di irrigazione contro gli sprechi) per un totale di mille progetti in 91 differenti paesi.
Il report è stato realizzato grazie ai dati forniti da 2.025 compagnie, che realizzano un fatturato complessivo annuo di 20 trilioni di dollari. Le aziende che hanno collaborato allo studio fornendo i loro dati hanno complessivamente recuperato 5,6 miliardi di megalitri d’acqua nel corso di quest’anno, più dell’intero volume del lago Michigan.