MEGA-EVENTI E RIGENERAZIONE URBANA

Sabato 26 maggio in Triennale – nel quadro delle iniziative di Milano Arch Week – un dibattito metterà a confronto i casi di Milano e Mosca per comprendere come i grandi eventi (a Milano l’Expo 2015, a Mosca i mondiali di calcio 2018) possano avviare processi virtuosi di rigenerazione urbana, apportando vantaggi tangibili alla città e al Paese ospitante.

Milano e l’Expo 2015

Frutto di un processo avviato nel 2007, l’Expo del 2015 è il mega-evento di rilevanza internazionale che ha interessato Milano intercettando e accelerando un quadro di trasformazioni già in corso dagli inizi del XXI secolo e ha lasciato alla città un’eredità materiale e immateriale importante, tuttora in evoluzione.

Innanzitutto il consolidamento della direttrice del Sempione, all’incrocio dei due assi nord-sud e est-ovest del trasporto nazionale – già avviato con la nuova fiera disegnata da Fuksas e completata nel 2004 – e lo sviluppo del masterplan di Cascina Merlata, avviato da Euromilano contemporaneamente alla candidatura di Milano al Bie, che dapprima ha fatto da supporto alla manifestazione stessa, con il villaggio delle delegazioni dei Paesi di Expo ospitato nella porzione di sviluppo dedicata all’housing sociale e come porta di accesso a Expo, e in seguito proseguendo il suo naturale sviluppo con la definizione di un nuovo pezzo di città dai tratti innovativi.

Nello stesso tempo, l’urbanizzazione dell’area che aveva ospitato Expo ne favorisce oggi la riconversione nel futuro parco tecnologico Mind.

Questi fattori presi insieme concorrono a disegnare nei prossimi anni per Milano una nuova centralità metropolitana che copre quasi 2 milioni di metri quadrati di territorio fino a pochi anni prima vero e proprio brownfield privo di destinazione.

Milano, il masterplan di Cascina Merlata, prossimo all´area dove si svolse l´Expo 2015

 

Mosca e la coppa del mondo di calcio 2018

In vista dell’afflusso di tifosi e turisti per i Mondiali di Calcio Mosca ha dato avvio con largo anticipo al progetto ‘My street’ con lo scopo di ristrutturare strade e spazi pubblici che nei decenni del tumultuoso sviluppo capitalistico della città erano diventate dominio incontrastato del traffico privato e migliorare le condizioni di sicurezza. Una delle componenti chiave del programma è stata il coinvolgimento della popolazione, con 45mila interviste per le strade e 200 ore di colloqui approfonditi con i residenti.

Le opinioni e i bisogni raccolti da Strelka Kb sono diventati materia di progetto per diversi studi di architettura internazionali e locali coinvolti nel programma, tra cui West8, Topotek 1, Okra, Djao + Rakitine, Marta Schwartz, Meganom, BuroMoscow e Plan B.

Uno dei principali risultati del programma di rinnovamento delle strade è stato il miglioramento della sicurezza del traffico, con una riduzione degli incidenti stradali del 56%. Con l´ottimizzazione delle strade e la riduzione della congestione i pendolari ora scelgono più spesso il trasporto pubblico di terra, mentre lo spazio liberato lungo i marciapiedi ha permesso di piantare 7.000 alberi che fungono da cuscinetto tra le strade trafficate e le aree pedonali.

Il comodo accesso agli spazi pubblici è assicurato dalla costruzione di nuovi incroci e rampe. Una maggiore accessibilità per pedoni e ciclisti favorisce inoltre gli esercizi di vendite al dettaglio e di conseguenza la crescita economica della città. Il programma di rinnovamento urbano sta rapidamente cambiando l´immagine di Mosca e sta creando un alto livello di riferimento per i progetti di rivitalizzazione urbana in tutto il Paese.

Mosca, render di progetto per il programma My Street

  

L’evento, a cui parteciperanno come relatori, da Milano il presidente Luigi Borrè e l’amministratore delegato di Euromilano Attilio Di Cunto, l’architetto Giovanna Longhi, la presidente e a.d. di Recchi Engineering Emanuela Recchi e Umberto Zanetti, titolare di Zanetti Design Architettura, e da Mosca il Ceo di Strelka Kb Denis Leontiev e Adrieen Geuze di West8 Architecten, sarà coordinato da Giovanna Carnevali della società russa di consulenza Strelka Kb e dall’architetto Alessandro de Magistris del Politecnico di Milano.

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