Beauty Matters: the Resurgence of Beauty. È il titolo della quinta Biennale di Architettura di Tallinn, che si terrà nella capitale estone dall’11 settembre al 17 novembre prossimi. La manifestazione, curata dall’architetto israeliano Yael Reisner e che si svolgerà al Museo dell’Architettura Estone e al Tallin Creative Hub, avrà la sua Opening Week dall’11 al 15 settembre.
Tab 2019 promuove la collaborazione tra la cultura architettonica estone e quella internazionale.
Il programma della manifestazione, oltre a una serie di eventi previsti in città, si compone di cinque momenti principali: una mostra, un simposio, un concorso di progettazione, una mostra sulle scuole di architettura internazionali e una serie di installazioni.
Tallin dall´alto; in basso una delle zone in cui si svolge Tallin Architecture Biennale 2019 |
Il tema dell’edizione di quest’anno nasce da un’idea del curatore, Yael Reisner, secondo cui “la ricerca della bellezza ha cessato di esistere come principale generatore della progettazione architettonica. Nonostante si sia immersi nell’architettura post-digitale, la bellezza conta ancora. È proprio il ruolo creativo degli architetti che deve portare nuova bellezza nelle città”.
Alla Biennale è associato il concorso di progettazione Vision Tab 2019 dal titolo New Habitats, New Beauties, che si concentra sulla zona di Kopli nel quartiere Kalamaja, a nord di Tallinn e di cui di recente, dopo la selezione delle 80 proposte pervenute da tutto il mondo, sono stati proclamati i vincitori.
Una strada di Kopli, nel quartiere Kalamaja di Tallinn. Sulla rigenerazione di questa zona si è concentrato il concorso internazionale di progettazione New Habitats, New Beauties |
La giuria – composta da Kjetil Trædal Thorsen (Snøhetta), Margit Mutso (Eek & Mutso) e Jaak-Adam Looveer (Dipartimento di pianificazione di Tallin) – ha assegnato il primo premio al progetto Lines Rehab.
Render del progetto Lines Rehab vincitore del concorso internazionale di progettazione New Habitats, New Beauties |
Diversi i progetti che verranno presentati a Tab 2019. Tra gli altri, il progetto di abitazione del futuro The Open Cave, proposto dallo studio giapponese Sou Fujimoto Architects; il paesaggio creato con un’app in realtà aumentata dall’architetto italiana con studio in California Elena Manfredin;, l’installazione Tick dello studio estone Kta che combina l’utopia degli alloggi modernisti, il vernacolarismo e gli edifici ad alta efficienza energetica; il progetto dello studio austriaco Soma, che ha messo a punto un sistema che si adatta alle condizioni ambientali; Transoccupation degli australiani di March.Studio che tratta il tema delle nuove forme immersive e, infine, il progetto Growing Cities dei britannici Barnaby Gunning Studio e Yael Reisner Studio, che si basa su un nuovo urbanesimo che incoraggia l´interazione quotidiana diretta con la natura.
L´architetto israeliano Yael Reisner, curatrice della Tallin Architecture Biennale TAB 2019 |
Nelle due giorni del simposio (12-13 settembre) si parlerà nuovamente di architettura, ma anche di poesia, matematica, neuroscienze, filosofia e intelligenza artificiale con l’aiuto di esperti di varie discipline come il filosofo statunitense Graham Harman, la poetessa e drammaturga estone Maria Lee Liivak e il matematico israeliano Ron Aharoni.
Nell’area verde antistante il Museo di architettura estone verrà esposta, e vi rimarrà fino alla prossima edizione, Steampunk, l’installazione in legno progettata da Gwyllim Jahn e Cameron Newnham (Fologram) e dai britannici Soomeen Hahm Design e Igor Pantic, vincitrice del concorso Huts and Habitats, curato dell´architetto britannico Gilles Retsin.
L’installazione Steampunk progettata da Gwyllim Jahn e Cameron Newnham (Fologram) e dai britannici Soomeen Hahm Design e Igor Pantic, vincitrice del concorso Huts and Habitats, curato dell´architetto britannico Gilles Retsin |
All’Accademia estone delle Arti verrà infine esposta Terribly Beautiful, la rassegna delle scuole internazionali di architettura, curate dagli architetti estoni Merlilin Kaup, Margus Tammik e Ulla Alla.