300 chilometri a Nord Est di Pechino, ai tempi di Mao località di villeggiatura marina per la nomenclatura, da tempo Qinhuangdao è al centro di uno sviluppo turistico per la classe agiata.
Ma al contrario della crescita tumultuosa delle new town cinesi e delle stesse grandi metropoli e seppure con insediamenti alberghieri che ricordano Miami, il tessuto edificato storico della provincia è stato in buona parte conservato e punteggiato di nuove architetture sensibili al contesto, di qualità e su scala umana, progettate da eccellenti studi cinesi o internazionali.
Ne è un recente esempio questo Art Center che l´operatore turistico e immobiliare Aranya ha commissionato a Neri&Hu.
foto Pedro Pegenaute |
Al centro di un massiccio parallelepipedo è scavato un cono perfetto aperto sul cielo. Silenzioso all’esterno, dove il racconto è affidato al pattern di pannelli in fibrocemento rinforzato che giocano con la luce, all’eleganza dei serramenti in bronzo con disposizione apparentemente casuale e al minimalismo dell’ingresso e di rari dettagli architettonici, l’edificio affida agli spazi interni l’eloquenza del proprio discorso.
I pannelli in cemento fibro-rinforzato dell´involucro e i dettagli minimali esterni (foto Pedro Pegenaute) |
Occasione di riflessione critica – per Neri&Hu – sulle relazioni tra spazi per l’arte e spazio pubblico, alla piazza anfiteatro in cemento sono affidate numerose funzioni, da punto di raccolta dell’acqua quando necessario a luogo di performance, di eventi e di incontro.
E in tutti i casi – anche con l’acqua, che crea effetti di luce sorprendenti – tali funzioni arricchiscono il percorso di visita degli spazi espositivi, che corrono lungo il perimetro dell’edificio sempre relazionandosi con il vuoto della corte conica, sulla quale si affacciano numerose aperture.
L´oculus dell´anfiteatro, sul quale si affacciano aperture irregolari dagli spazi espositivi perimetrali (foto Pedro Pegenaute).
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uno spazio di transizione del percorso espositivo (foto Pedro Pegenaute). |
Il percorso di visita dell’arte diventa così un cammino della curiosità e l’arte esposta si arricchisce dello stupore creato dall’architettura e dalle viste, verso l’interno e verso l’esterno, che si aprono percorrendo gli ambienti. Fino a raggiungere, vagando, la terrazza sul tetto e affacciarsi dall’alto sull’anfiteatro.
Il cono interno visto dalla copertura (foto Pedro Pegenaute). |
L´Aranya Art Center inserito nel tessuto urbano in una vista da drone (foto Pedro Pegenaute). |