Exodus. In cammino sulle strade delle migrazioni, a Pistoia dall’8 febbraio al 14 giugno 2020, è la personale del grande fotoreporter Sebastião Salgado, curata da Lélia Wanick e composta da un corpus di 180 fotografie che raccontano la storia del nostro tempo attraverso i momenti drammatici ed eroici di singoli individui.
La domanda fondamentale proposta dalla mostra è ancora senza risposta: nel nostro cammino verso il futuro non stiamo forse lasciando indietro gran parte del genere umano?
Per anni il fotografo brasiliano ha documentato le migrazioni di massa restituendo con i suoi scatti la condizione esistenziale di milioni di uomini che sono stati capaci di spezzare i legami con le proprie radici, cercando loro stessi in un viaggio verso altri luoghi.
È ormai passata quasi una generazione da quando queste fotografie sono state esposte per la prima volta, eppure per molti aspetti il mondo che ritraggono non è cambiato.
I profughi di oggi sono solo le vittime più visibili di un processo globaleche dimostra quanto tutto ciò che accade sulla Terra sia collegato, dal crescente divario tra ricchi e poveri alla crescita demografica, dalla meccanizzazione dell’agricoltura alla distruzione dell’ambiente, dai cambiamenti climatici al fanatismo sfruttato a fini politici.
Sebastião Salgado: water supplies are often far away fromthe refugee camps. Goma, Zaire. 1994.© Sebastião Salgado / Amazonas Images/ Contrasto |
Povertà, disastri naturali, violenza e guerre costringono ogni anno milioni di persone ad abbandonare le loro casecostrette poi a vivere in campi profughi che il più delle volte si espandono fino a diventare piccole città, e investendo tutti i risparmi, e spesso anche la vita, per inseguire il sogno di una Terra Promessa.
Exodus. In cammino sulle strade delle migrazioni racconta la condizione di profugo, l’istinto di sopravvivenza, i momenti di esodo, i disordini urbani e le tragedie di continenti ormai alla deriva, racconta la paura e la povertà così come la volontà, la dignità e il coraggio.
«Oggi più che mai, sento che il genere umano è uno. Vi sono differenze di colore, di lingua, di cultura e di opportunità – dice Salgado – ma i sentimenti e le reazioni di tutte le persone si somigliano. Noi abbiamo in mano la chiave del futuro dell’umanità, ma dobbiamo capire il presente. Queste fotografie mostrano una porzione del nostro presente. Non possiamo permetterci di guardare dall’altra parte».
La mostra è realizzata da Fondazione Pistoia Musei in collaborazione con Pistoia-Dialoghi sull’uomo, Contrasto, Fondazione Caript e Comune di Pistoia e con il contributo della Camera di Commercio di Pistoia.