Dopo A Friend, l’imponente intervento su scala urbanistica concepito per i due caselli daziari di Porta Venezia dall’artista ghanese Ibrahim Mahama nel 2019, e Sacrilege, la gigantesca installazione gonfiabile di Jeremy Deller – che nel 2018 ricostruiva in scala 1:1 nel parco delle sculture di CityLife il sito archeologico di Stonehenge – la Fondazione Nicola Trussardi ha invitato Olafur Eliasson a realizzare per la settimana dell’arte uno dei suoi progetti partecipativi più noti.
Dal 14 aprile all’8 maggio, all’Ottagono di Galleria Vittorio Emanuele, luogo pubblico simbolo della città, verrà allestito The collectivity project (2005), con cui l’artista invita il pubblico a progettare, costruire e ricostruire un immenso paesaggio immaginario, una città in costante formazione ed evoluzione realizzata utilizzando oltre una tonnellata di mattoncini Lego bianchi messi a disposizione di tutti i passanti su cinque grandi tavoli appositamente allestiti nello spazio pubblico.
Posizionato al centro dell’Ottagono, The collectivity project invita visitatori e passanti a ripensare in modo creativo al modo in cui vivono e immaginano il loro ambiente. La stessa configurazione dell´installazione – con cinque grandi tavoli disposti intorno al centro della Galleria – prende ispirazione dalla topografia del centro storico di Milano: attraverso l’interazione e la collaborazione tra le persone del pubblico, l´opera diventa specchio di una città futura in costante trasformazione. Punto nevralgico di ogni scambio, porta d’ingresso e crocevia per ogni direzione, passaggio obbligato per milanesi e turisti, l’Ottagono della Galleria Vittorio Emanuele è il centro ideale della città, il nucleo pulsante del suo dinamismo.
The collectivity project è stato realizzato per la prima volta a Tirana nel 2005 e poi installato a Oslo nel 2006, a Copenaghen nel 2008 e a New York nel 2015.
Olafur Eliasson / The collectivity project, 2005 / white LEGO bricks, wood / Installlation view: The High Line, New York, 2015 / Photo: Liz Ligon / Courtesy of the artist; neugerriemschneider, Berlin; Tanya Bonakdar Gallery, New York / Los Angeles / © 2005 Olafur Eliasson |
L´installazione è commissionata dalla Fondazione Nicola Trussardi nell´ambito della Milano Art Week 2020, un programma di eventi, inaugurazioni e aperture straordinarie nei musei e nelle istituzioni pubbliche e private, che raccoglie i principali operatori milanesi nella settimana di miart, la fiera d’arte moderna e contemporanea di Milano, con la regia del Comune di Milano.
La ricerca artistica di Olafur Eliasson spazia tra scultura, pittura, fotografia, film e installazioni, ma non si limita ai confini del museo o della galleria, coinvolgendo anche la più ampia sfera pubblica attraverso progetti di architettura, interventi nello spazio civico, educazione artistica e un costante approfondimento delle urgenze del nostro presente, come la sostenibilità e il cambiamento climatico. Eliasson opera infatti nel terreno di incontro tra arte e scienza: mosso dall’interesse verso i temi della percezione e del movimento, e dalla volontà di instaurare un dialogo tra le persone e l’ambiente che le circonda, con il suo lavoro trasforma la realtà in una dimensione evocativa ed emozionante, in grado di offrire esperienze con cui si possono confrontare spettatori di tutte le età.