Non solo design, moda e concept impossibili da illustrare. Alla MDW di quest’anno c’era anche Fattobene.
Nato nel 2015 come archivio di oggetti italiani che esistono da generazioni, Fattobene, da un’idea di Anna Lagorio, giornalista, e Alex Carnevali, fotografo, è anche e-shop dove è possibile acquistare oggetti tuttora in produzione che appartengono alla memoria del Paese ma che spesso, fuori dai circuiti del marketing, delle mode e della grande distribuzione, sono reperibili sono nella zona di produzione.
Da sinistra, tagliere in faggio con scanalature per la rigatura dello gnocco; coperta con motivo a spina di pesce, Lanificio Leo, Soveria Mannelli, CZ; Coccoina, colla al profumo di mandorla, Balma Capoduri & C, Voghera PV (dal 1927). |
Il lavoro di esplorazione e di ricerca rende Fattobene una collezione in continuo divenire, composta da saponi art déco e tessuti popolari, caraffe da osteria o bevande dai nomi antichi, come il rosolio o il ratafià.
Dietro i prodotti una raccolta di storie e di passione per il prodotto fatto bene, e in fondo il racconto di un Paese, il nostro, che commuove.
Operazione nostalgia? Forse, ma questi prodotti esistono ancora, continuano ad essere prodotti in Italia, e sanno di buono.
Da sinistra, Cifra 3, orologio con sistema a rulli di palette, design Gino Valle per Solari di Udine, dal 1966; taccuino rivestito con carta a cubi giallo/nera, Tassotti, Bassano d/Grappa, VI, dal 1957; profumatore d’ambiente, creata a Piacenza nel 1927 dal farmacista Vittoriano Casanova. |