I consumi energetici del patrimonio costruito ammontano al 40% dell’energia utilizzata nell’Unione Europea e per rendere più efficiente uno stock edilizio che per un quarto, nella media Europea, è stato costruito prima del 1945 e per un altro 53% tra il 1945 e il 1990, si dovrebbero investire ogni anno 100 miliardi di Euro. Per arrivare a questo volume di investimenti, secondo la Commissione Europea, è indispensabile sollecitare anche gli investimenti privati.
L’Iniziativa di Eemap (European efficient mortgages action plan, un consorzio finanziato dall’Unione Europea e supportato da Gbc Italia insieme ad altri stakeholder) intende consegnare una soluzione finanziaria orientata al mercato per colmare questa lacuna.
Un whitepaper pubblicato il 26 ottobre illustra le azioni tecniche necessarie per assicurare che il sistema dei mutui possa supportare gli obiettivi europei sul clima e sulla riqualificazione degli edifici.
Si propongono inoltre raccomandazioni tecniche per cominciare a raccogliere dati sui prestiti per l’efficienza energetica per far sì che la regolamentazione finanziaria possa riconoscere gli effetti sulla mitigazione del rischio dovuti al miglioramento dell’efficienza energetica delle abitazioni.
L’idea alla base del piano è che l’investimento si qualifichi con un minore rischio, rappresentando così un forte incentivo per attrarre le banche in questo mercato.
Le raccomandazioni espresse si basano su quattro rapporti di ricerca: uno sul modo in cui i mutui per l’efficienza energetica possono funzionare sulla base di un’analisi della finanza green, il secondo sugli indicatori di performance degli edifici, un terzo sulla valutazione dell’immobile, mentre l’ultimo rapporto si occupa dell’impatto dell’efficienza energetica sul rischio. Gli indicatori di prestazione degli edifici, in particolare, possono essere un utile strumento per la valutazione del rischio per la concessione di mutui finalizzati alla riqualificazione del patrimonio costruito.
«Le tecniche di ingegneria per la riqualificazione degli edifici esistenti si sono evolute in questi anni in modo rapido. È ora importante che si sviluppino altrettante proposte di finanza innovativa. Gbc Italia ne è fortemente convinta. – afferma Gianni Silvestrini, Presidente di Gbc Italia – Per questo, unitamente allo sviluppo di strumenti per la riqualificazione sostenibile degli edifici esistenti, Gbc Italia ha lavorato con le istituzioni per formulare soluzioni innovative e strumenti di incentivazione efficaci per interventi su interi edifici».
I finanziatori di mutui hanno interessi chiari sullo stato degli edifici in Europa. Si stima che i prestiti per mutui ipotecari ammontino a circa un terzo del patrimonio del settore bancario europeo. Investire sul miglioramento delle prestazioni degli edifici può aiutare coloro che richiedono il mutuo a liberare capitale disponibile grazie a bollette inferiori e può aumentare il valore della proprietà.
Come risultato, questi investimenti riducono il rischio del prestito, quindi rappresentano una soluzione di successo per tutti gli stakeholder in gioco: coloro che prestano il denaro, coloro che investono, i consumatori e il clima.