Al pari di altre metropoli europee come Londra e Milano, Parigi appare sempre più come una città-stato.
Città che hanno sviluppato un’autonoma capacità di richiamare investimenti e di attrarre talenti, avviando spirali economiche virtuose e meccanismi di concertazione pubblico/privato che danno concretezza alle grandi visioni urbanistiche, con prospettive di sviluppo di lungo termine, soprattutto se confrontate con la miopia che contraddistingue il dibattito e le politiche economiche su scala nazionale.
Anche la contrapposizione centro/periferia assume, all’interno di logiche di rigenerazione urbana che puntano sulla qualità di vita e sulla capacità di rendere le città attrattive, una diversa prospettiva: le grandi aree urbane diventano policentriche, con molteplici catalizzatori che, insieme all’efficienza del trasporto pubblico, creano reti che aggiungono valore all’insieme urbano.
Per tornare a Parigi, da segnalare – tra i molti oggi in corso – i due episodi più recenti, rappresentativi di una tendenza e che si inseriscono nel quadro del vasto programma di rigenerazione dell’intera area metropolitana che va sotto il nome di Grand Paris, avviato ormai dieci anni fa a seguito delle cosiddette ‘rivolte delle banlieues’.
La rosa di Cherbourg, a ovest
Il primo si iscrive nel panorama della Défense vista dall’asse storico dell’avenue Général De Gaulle di Puteaux e porta la firma illustre di Jean Nouvel, che sta studiando il progetto dal 2013, anche se la posa della prima pietra della nuova torre, alta 220 metri per 48 piani fuori terra, è di poco più di una settimana fa.
L’investimento è imponente: oltre 600 milioni di euro per 76.000 mq di uffici e spazi commerciali, e sarà quel che si definisce un progetto iconico, la cui grande visibilità si propone di riequilibrare la composizione del contesto, caratterizzato da una moltitudine di torri, tutte perlopiù parallelepipedi ortogonali.
la torre Hekla in un prospetto di Atelier Jean Nouvel |
Al contrario, la composizione prismatica della torre Hekla – questo il nome dato dagli sviluppatori, Hines e AG Real Estate, la commercializzazione è invece affidata a Amundi e Primonial Reim – con tre facce, tre angoli e i brise soleil fino in sommità, dove un livello a tripla altezza costituirà la ‘testa’ di questo nuovo oggetto architettonico, capace di dialogare con il blu del cielo al contrario delle coperture tronche e orizzontali degli altri edifici alti – è un’invenzione che arricchirà il panorama della Défense anche entrando in dialogo con il vicino studentato Campuséa, sempre di Jean Nouvel, la cui apertura è prevista, sempre a La Défense per la fine di quest’anno.
Per gestire i flussi delle 5.800 persone che Hekla sarà in grado di ospitare, oltre agli ospiti degli spazi collettivi, delle terrazze panoramiche e dei ristoranti, nella torre è prevista l’installazione di 12 nuovi ascensori Twin di thyssenkrupp Elevator in grado di trasportare, alla velocità di 7 m/sec (30 secondi la durata della corsa da terra all’ultimo piano), il 40% di persone in più e di ridurre del 25% l’ingombro dei vani con un sistema di due cabine indipendenti e sovrapposte che si muovono in un unico vano
una visualizzazione del sistema di trasporto verticale Twin (image courtesy thyssenkrupp Elevators); nello stesso vano viaggiano più cabine, controllate mediante un sistema centrale simile a quello che regola i treni delle metropolitane leggere a guida autonoma |
Les Mercuriales, a est
Il secondo progetto riguarda invece la totale riqualificazione del complesso Les Mercuriales, a Bagnolet, a est del centro urbano.
Edificate nel 1975 in un International Style forse già allora datato, le due torri alte 145 metri, landmark che si erige al di sopra di un tessuto urbano misto sono state recentemente acquisite da Omnam Group, che intende sottoporle a una ristrutturazione totale. Le prospettive di investimento si dimostrano interessanti perché oggi, anche per il basso costo degli affitti, l’area di Bagnolet sta diventando la zona che molte start-up scelgono per il loro insediamento. La presenza di incubatori, spazi di co-working, giovani imprenditori del settore digitale, esperimenti di ‘orti urbani’ e di usi alternativi degli spazi pubblici rende quest’area effervescente, popolata di giovani e ricca di energia.
Le torri Les Mercuriales, realizzate nel 1975 e oggi acquisite da Omnam Group per la loro trasformazione |
Il progetto di trasformazione, che si presenta come l’anti-Défense – non solo in termini topografici ma intendendo La Défense come il centro della finanza, delle assicurazioni e insomma dell’economia ‘corporate’ – prevede la creazione di un complesso mixed-use, con due hotel (fino a 850 camere) e una Plaza cosmopolita aperta alla città con ristoranti, un centro conferenze, uno spazio fitness e uffici.
Presentando il progetto di riconversione David Zisser, fondatore e Ceo di Omnam Group, ha commentato: «negli ultimi anni abbiamo convertito molti spazi dimenticati, come gli edifici per uffici di Amsterdam che abbiamo trasformato in quella méta per il lavoro e l’intrattenimento attiva 24 ore al giorno tutti i giorni della settimana che è Ven Amsterdam, e pensiamo di raggiungere lo stesso risultato qui a Bagnolet trasformando il complesso Les Mercuriales».