Clima e qualità dell’aria, l’impegno di Vaillant

I tre quarti dei 19 milioni di caldaie installate in Italia sono ancora di tipo tradizionale, e di queste oltre 7 milioni, del tutto obsolete e inefficienti, sono causa di notevoli emissioni clima-alteranti. 

Alimentate perlopiù a gasolio, le caldaie sono le principali responsabili della cattiva qualità dell’aria, come quella che si respirava a Milano e in  tutta la pianura padana il 28 gennaio, giorno di un incontro dal titolo profetico (Scegliamo l’aria pulita) organizzato da Vaillant in Fondazione Feltrinelli per presentare il programma ambientale dell’azienda The Green Evolution e i risultati di una ricerca (a questo link una sintesi) condotta dall’istituto di Renato Mannheimer che ha misurato la preoccupazione crescnte dei cittadini riguardo ai temi dell’ambiente.

Un incontro di grande interesse per le relazioni presentate da Stefano Boeri, che da anni si dedica concretamente al tema della forestazione urbana come possibile forma di rimedio alle emissioni di CO2 (a livello globale le città sono responsabili del 75% di tutte le emisssioni che provocano l’innalzamento delle temperature) e dal futurologo finlandese Risto Linturi (a questo link la registrazione completa dell’incontro).

Nella foto i relatori dell´incontro Scegliamo l´aria pulita. Da sinistra Renato Mannheimer, Stefano Boeri, Risto Linturi e l´amministratore delegato di Vaillant Italia Gherardo Magri 

 

Tornando all’impegno ambientale di Vaillant Italia, che nel 2020 si impegnerà anche in un progetto di piantumazione di alberi nei parchi del Ticino e dell’Aniene, gli sforzi verso un atteggiamento più responsabile – incluso il progressivo rinnovo della flotta aziendale in autovetture ibride – nell’anno appena trascorso ha già ridotto una riduzione di 97 tonnellate di CO2, quantitativo equivalente alla CO2 che nel processo di fotosintesi 7.760 alberi sono in grado di assorbire in un anno.

Molto ma molto poco se torniamo alla realtà del parco caldaie nazionale.

Vaillant Italia stima infatti che un rinnovamento completo di tale parco porterebbe a una riduzione di 5 milioni 900mila tonnellate di CO2 all’anno.

A titolo di esempio, le sostituzioni operate da Vaillant nel solo 2019 hanno ridotto le emissioni di 20.000 ton, pari alla CO2 che possono assorbire in un anno 1.600.000 alberi. 


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