Lungo 1.067 metri, il viadotto Genova San Giorgio, che sostituisce il Ponte Morandi dopo il crollo nel quale persero la vita 43 persone, verrà inaugurato il prossimo 3 agosto alle ore 18.30.
Ciascuno degli attori coinvolti nelle fasi di progettazione e di costruzione – il consorzio PerGenova, costituito da Fincantieri Infrastructure e Webuild, Renzo Piano, autore del concept architettonico e illuminotecnico, Italferr, progettista esecutivo, e infine Rina Consulting per la direzione lavori – ha apportato le proprie specifiche competenze, concludendo dopo soli 13 mesi dal getto della prima fondazione un ponte destinato a ridisegnare lo skyline della città.
Il Ponte Genova San Giorgio è sorretto da 18 pile di sezione ellittica, in cemento armato, che si inseriscono in un tessuto urbano disomogeneo. Un elemento costitutivo del design di Renzo Piano è il richiamo alla tradizione navale, che trova espressione nelle forme e nei materiali.
Il sistema di appoggio che isola l’impalcato dalle pile conferisce all’infrastruttura un senso di leggerezza, accentuata dalla graduale rastremazione della sezione dell’impalcato verso le estremità, scandite dal susseguirsi di costole in acciaio lungo il bordo.
Sulle superfici in cemento e acciaio la luce scivola morbidamente, contribuendo a minimizzare il volume dell’opera. Inoltre, il colore chiaro scelto per gli elementi in acciaio riflette i colori del paesaggio, riducendo ulteriormente l’impatto visivo.
Grande attenzione è stata posta anche agli aspetti legati alla sicurezza e alla manutenzione: l’opera è stata pensata per “durare mille anni”.
Come aveva affermato Renzo Piano, «il nuovo Ponte dovrà essere semplice e parsimonioso, ma non banale. Sembrerà una nave ormeggiata nella valle; un ponte in acciaio chiaro e luminoso. Di giorno rifletterà la luce del sole e assorbirà energia solare e di notte la restituirà. Sarà un ponte sobrio, nel rispetto del carattere dei genovesi».
La luce svolge un ruolo fondamentale nel favorire l’inserimento dell’infrastruttura nel contesto cittadino. Sia di giorno, per le scelte di materiali e colori di cui si diceva, sia con il buio, quando la luce artificiale, ideata da Renzo Piano e ottenuta con apparecchi iGuzzini, enfatizza la leggerezza del nuovo Ponte e il richiamo alle forme navali.
In particolare, apparecchi installati come alberi di barche a vela su alti pali al centro della carreggiata danno forma a quell’idea iniziale di “un vascello bianco che attraversa la valle ricollegando la sponda di Levante con quella di Ponente”.
“Il Ponte Genova San Giorgio – ha detto Adolfo Guzzini, presidente emerito di iGuzzini illuminazione – è un forte segnale di speranza per la città di Genova e per il Paese intero, e siamo davvero orgogliosi di aver partecipato al progetto di ricostruzione affiancando imprese italiane di livello internazionale e l’architetto Renzo Piano, a cui ci lega una collaborazione trentennale, e le grandi aziende coinvolte, dal know-how unico, costruito in anni di esperienza in tutto il mondo. Un lavoro corale, dovuto, simbolo del saper fare italiano».
La struttura del ponte
Lungo 1.067 metri, il ponte, a due carreggiate per senso di marcia oltre alle corsie d’emergenza è formato da 19 campate che poggiano su 18 pile di sezione ellittica (9,50 x 4,00 m) alte 40 metri e con fondamenta che affondano nel terreno per 50 metri. Grande attenzione è stata posta al tema della sicurezza. Il ponte è dotato di sistemi di automazione robotica e di sensoristica per il controllo infrastrutturale e per la manutenzione, e di un sistema di deumidificazione che ostacola la formazione di condensa salina per limitare i danni da corrosione. L’energia necessaria per il funzionamento dell’illuminazione, della sensoristica e degli impianti è prodotta da pannelli fotovoltaici installati lungo il bordo. Tutte le informazioni catturate dal sistema di monitoraggio che tiene sotto costante controllo lo stato di salute del ponte convergono in una banca dati che potrà essere studiata e utilizzata come base per future costruzioni della stessa tipologia.
Il progetto illuminotecnico
Il progetto illuminotecnico, concepito da Renzo Piano e sviluppato da Italferr, ha integrato l’illuminazione stradale con quella architetturale e scenografica della struttura in quattro diverse zone del ponte con apparecchi realizzati ex novo oppure già in produzione industriale ma opportunamente modificati per soddisfare al meglio le diverse applicazioni.
Per quanto riguarda l’illuminazione stradale, i corpi illuminanti sono stati posizionati fra le due carreggiate per tutto il tratto centrale e lungo il bordo per i tratti di immissione al nuovo viadotto. Entrambi installati su palo, i corpi illuminanti sono stati disegnati da Piano in due diverse dimensioni in base all’altezza di installazione e si ispirano alla forma di una biella meccanica.
Al centro delle carreggiate, a simboleggiare gli ‘alberi della nave’, è stata installata una sequenza di 18 pali alti 28 metri e posti a una distanza di 50 metri l’uno dall’altro, i ‘Zena’, come in dialetto ligure si chiama la città, studiati per resistere meccanicamente alle naturali sollecitazioni del ponte e alla spinta del vento. Su di essi, a un’altezza di 14 m, sono stati montati vani ottici di dimensioni maggiori (Ø 700 mm) e l’effetto luminoso, che trasversalmente riproduce la forma di una vela, è dato da un’ottica speciale. Stessa soluzione, ma di dimensioni inferiori e su pali più bassi, per le rampe d’accesso al ponte e in un breve tratto iniziale.
L’illuminazione architetturale ha invece interessato le altre tre zone del ponte: l’impalcato, dove sono state impiegate batterie di Linealuce che, posizionate sulla testa delle pile in cemento armato, producono l’effetto di levitazione di uno scafo nel mare; sul bordo ponte, con 1.535 proiettori di forma minimale connessi in serie che con un’ottica a fascio largo evidenziano morbidamente le velette laterali di chiusura dell’impalcato, con l’effetto finale di una linea di luce continua che percorre il ponte in tutta la sua lunghezza, scandita dalla ritmicità delle velette e tutti gli elementi installati lungo il bordo del ponte.
Infine, alla base degli “alberi” posti al centro delle carreggiate sono stati installati due proiettori Platea Pro orientati verso la sommità di ogni palo. L’effetto luminoso si concentra quindi al disopra della rastrematura, permettendo la lettura della loro forma architettonica anche durante la notte e conferendo loro un carattere iconico, oltre che funzionale.
iGuzzini Illuminazione
Fondata nel 1959, l’azienda di Recanatioggi è un gruppo internazionale leader nel settore dell’illuminazione architetturale. Con circa 1.450 dipendenti, si dedica allo studio, al design e alla produzione di sistemi di illuminazione intelligenti per interni ed esterni, in collaborazione con architetti, lighting designer, progettisti e centri di ricerca in tutto il mondo. I ricavi consolidati nel 2019 sono stati pari a 237,7 milioni di euro. Dal 2019 iGuzzini è parte del Gruppo Fagerhult.