Fino al 17 ottobre 2021 un’invasione di sculture firmate Cracking Art animeranno i luoghi più significativi di Trieste.
Sono oltre 120 le opere che compongono Incanto, una mostra diffusa negli spazi all’aperto e nelle architetture storiche della città, a partire dal Salone degli Incanti, dal quale la mostra prende il nome, invaso da chiocciole colorate.
Popolata da chiocciole, rondini, conigli, coccodrilli, elefanti, pinguini, lupi e rane dalle tinte sgargianti, Trieste si trasforma in uno museo a cielo aperto, senza barriere.
Le installazioni Cracking Art – movimento nato nel 1993 e celebre nel mondo per la sua attenzione all’ambiente – si inseriscono e si confrontano con la storia e l’architettura dei luoghi che le ospitano e si animano con le interazioni che stabiliscono con il pubblico.
Il termine Cracking Art deriva dal verbo inglese “to crack”, che descrive l’atto di incrinarsi, spezzarsi, rompersi, cedere, crollare. Il cracking catalitico è anche la reazione chimica che trasforma il petrolio grezzo in plastica: secondo gli artisti è questo il momento in cui il naturale si trasforma in artificiale, l’organico in sintetico, ed è tale processo che la Cracking Art intende rappresentare.
Incanto è una mostra del Comune di Trieste organizzata dal Gruppo Arthemisia ed è curata dal collettivo Cracking Art. Tutte le domeniche, alle ore 11.00, vengono proposte visite guidate gratuite per gruppi alla mostra, con partenza dal Salone degli Incanti e alla scoperta delle varie installazioni in giro per la città. La prenotazione è obbligatoria.