Dimensioni oniriche dell’architettura nei disegni di Stefano Canziani

La sua ultima mostra, negli spazi dell’omonimo albergo milanese, si intitolava ‘Milano Verticale’ ma i disegni di Stefano Canziani, che procedono per analogie formali rappresentando, a partire da quel che l’occhio vede, significati altri che le architetture suggeriscono, si aprono verso orizzonti più ampi.

I risultati assumono un carattere surreale e a volte metafisico. Dall’ironia delle interpretazioni traspare il pensiero critico dell’architetto che da sempre si interessa alle diverse forme e metodi della rappresentazione grafica e artistica.
Così la Velasca, reiterata e liberata alla base da qualsivoglia forma edificata, si trasforma in ultracorpi che stanno per invadere Milano, nello stile, tra l’altro, coincidente con il periodo della sua progettazione, che era anche quello di massimo successo della fantascienza, mentre lo spire della nuova Milano alta, trasportato fuori scala sulla massima guglia del Duomo, diventa – giustamente, dal momento che il denaro è l’autentica religione milanese – ‘Unicredo’ (e non importa quanto impegno richiese poter mettere una copia della Madonnina in cima alla torre di Cesar Pelli).

Stefano Canziani, Unicredo, 50×70 cm.

 

Con più rispetto, perché non ha nemmeno un sopralzo, il Palazzo della Civiltà Italiana diventa, piano per piano, un repertorio di storia dell’architettura nazionale, dall’acquedotto romano alla base fino al Palazzo Mondadori di Niemeyer.

 

Stefano Canziani, evoluzione della civiltà italiana, 70×70 cm

 

Vedere attraverso la propria cultura, questo il fascino dei disegni – le riproduzioni, in edizione limitata, sono in vendita anche online, basta scegliere il formato – che danno vita a serie come ‘Milano Marittima’, nata dall’incontro quasi quotidiano con l’edificio di Moretti prima e con la Feltrinelli di H&dM poi. Che si mischiava con il concetto lecorbuseriano dell’edificio come macchina da abitare: come le navi.

 

Stefano Canziani, M.M.I., 50×50 cm

 

Architetto di giorno e anche di notte, dal 2014 Stefano Canziani lavora con diversi studi di progettazione tra Milano e Londra. L’università politecnica di Genova ha inserito il suo lavoro nell’archivio dei disegni d’autore e nel 2021 è nata la prima mostra personale, cui altre sono seguite in varie città. Numerose le collaborazioni avviate, con gallerie d’arte, aziende e per la scenografia della serie Rai ‘Vostro onore’.

 

Stefano Canziani, Colotrava, 50×50 cm.
Incompiute, le ‘vele’ di Calatrava per la Città dello Sport sono diventate una rovina moderna che fa mostra di sé a Tor Vergata, non diversamente dal Colosseo. Perchè non organizzarvi gare di nuoto o anche naumachie?

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