La storica chiesa dell’abbazia della Misericordia, situata nel sestiere di Cannaregio lungo il rio di Noale, è stata venduta. La vendita è stata gestita da Lionard Luxury Real Estate. Riservata l’identità dell’acquirente, ma noto è il legame della nuova proprietà con il brand di occhiali Etnia Barcelona.
Eretta nel X secolo, l’abbazia della Misericordia è una delle più antiche di Venezia. Originariamente chiamata Santa Maria di Valverde, ha ospitato nel corso dei secoli monaci eremiti, un lazzaretto e infine esposizioni d’arte nel corso di diverse edizioni della Biennale di Venezia.
La prima traccia di una chiesa nell’area risale all’anno 936, attribuita alle famiglie de Giuli e Moro. Nel XIII secolo, l’edificio venne rivoluzionato in stile gotico, abbandonando la struttura bizantina originale. La scuola grande di Santa Maria della Misericordia, dal XIV secolo, eresse nelle vicinanze due proprie sedi.
Nel 1659 l’architetto Clemente Molli, assistito da Baldassare Longhena, rifece la facciata in stile barocco. Questa presenta, sopra la porta principale, il busto del committente – il patrizio e filosofo Gasparo Moro – circondato da figure allegoriche scolpite dallo stesso Molli.
Durante l’epoca napoleonica, nel 1806, la scuola della Misericordia fu soppressa, la chiesa fu spogliata e trasformata in magazzino militare, e il monastero, già in stato di abbandono, fu demolito.
Successivamente, nel 1890, l’edificio venne utilizzato come lazzaretto. Il 28 marzo 1973 la chiesa venne ufficialmente sconsacrata dall’allora patriarca di Venezia Albino Luciani.
Negli anni Ottanta, l’abbazia della Misericordia fu utilizzata come set cinematografico. L’edificio è stato anche cornice per mostre d’arte, cene, eventi musicali, performance, workshop, conferenze e spazio espositivo durante la Biennale d’Arte di Venezia.
L’interno della chiesa sconsacrata è costituito da un’unica navata con tetto a capanna e si estende per 350 metri quadrati.
La facciata esterna in pietra è dominata da un timpano centinato e circondata da due ali trabeate, con la statua della Vergine sulla sommità del frontone e due statue allegoriche della Carità e della Fortezza sugli alti basamenti.
La proprietà include tre ulteriori spazi: una vecchia cappella laterale trasformata in uno spazio dal gusto anni Trenta e gli archivi. Il campanile veneto-bizantino e il bassorilievo trecentesco raffigurante la Madonna col bambino rimangono come ultime memorie della struttura originaria.