Modernità e recupero del passato, un’operazione culturale a Shaoxing

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Altro che starchitects occidentali: gli edifici ‘strani e bizzarri’ deplorati da Xi Jinping in un suo intervento di dieci anni fa, la crescita culturale del progetto di architettura in Cina e la crisi finanziaria dei grandi sviluppatori come Evergrande stanno lasciando il segno: si smette di demolire, si abbandona il ‘gigantismo’ e ci si affida alle università – in questo caso l’ Architectural Design & Research Institute dell’università dello Zhejiang (Uad) – per conoscere e interpretare le stratificazioni storiche del tessuto urbano operando trasformazioni capaci di valorizzare il patrimonio architettonico locale e creare attrattivi poli culturali collettivi.

Città natale del filosofo, pedagogo e docente universitario Cai Yuanpei (1868-1940), vissuto tra la Cina e la Francia nel periodo della liberazione dal dominio giapponese e della riunificazione del Paese, Shaoxing, che oggi conta quasi 5 milioni di abitanti, è una delle più antiche città della Cina continentale, come Roma fondata sette secoli prima di Cristo.

Qui l’Uad ha realizzato un intervento di riqualificazione e nuova costruzione per edifici di uso pubblico, in particolare una biblioteca e un teatro, che con il riordino degli spazi aperti assume un più ampio carattere urbano.

 

Vista d’insieme dell’intervento. A est della nuova biblioteca Jiemin (a destra nella foto) l’architettura tradizionale della ex-residenza di Cai Yuanpei (ph. © Zhao Qiang).

 

L’analisi del tessuto della città storica, necessario punto di partenza per lo sviluppo del progetto e il riordino degli spazi, ha portato inevitabilmente a una ricerca sulle stratificazioni che lo caratterizzano, facendo emergere il genius loci che è stato motivo ispiratore per l’architettura e la ricerca degli orientamenti e degli accostamenti dei pieni e dei vuoti edilizi.

 

La nuova strada Julong. Sulla sinistra si intravede l’edificio della biblioteca. Ph. © Zhao Qiang

 

Al centro dell’intervento la demolizione delle strutture dell’ex-quinto ospedale di Shaoxing, costruzione funzionale alle esigenze sanitarie ma estranea al carattere storico del quartiere, e la costruzione, al suo posto, della nuova biblioteca Jiemin, orientata in maniera da instaurare un dialogo con una villa di stile tradizionale a est e con l’edificio di un vecchio cinema costruito nei primi anni Cinquanta, ristrutturato conservandone il colonnato frontale e trasformato in teatro, a ovest.

 

L’ex-cinema Jiemin, risalente agli anni Cinquanta, dopo l’intervento di trasformazione in teatro e restauro (ph. © Zhao Qiang).

 

Pochi ma suggestivi gli elementi che collegano il nuovo della biblioteca con ciò che esiste e va preservato, in particolare l’ex-residenza di Cai Yuanpei, con il suo profilo tipico delle tradizionali architetture Shaoxing e Taimen fiorite durante la dinastia Ming e Qing: un pezzo di muro, un albero, alcune pietre, una parete riflettente e uno specchio d’acqua a separare e allo stesso tempo riflettere e riunire il nuovo e l’antico.

 

Uno specchio d’acqua e un giardino taoista che si riflettono su una parete specchiante separano la nuova architettura della biblioteca dalla villa costruita nel tradizionale stile Taimen (ph. ©Zhao Qiang).

 

La nuova biblioteca, alta due soli piani (un livello sotterraneo ospita una mostra sulla vita – indovinate di chi), al primo piano è rivestita di pannelli di cemento ad alte prestazioni (Uhpc) di colore rosso scuro che nella forma ‘traforata’ con cui sono realizzati richiamano gli scuri e i profili in legno delle finestre degli edifici tradizionali.
In copertura, una piattaforma accessibile si affaccia su un gruppo di edifici dell’isolato e traguarda in lontananza una pagoda.

 

La scala che conduce alla piattaforma panoramica sul tetto della biblioteca (ph. ©Zhao Qiang).

 

Di fronte all’ex-cinema, conservato nel colonnato d’accesso di ispirazione monumental-socialista, ristrutturato e trasformato in teatro, si apre la piazza intitolata a Cai Yuanpei, disposta a L e con una passeggiata fatta di gradonate parte in pietra e parte in legno che fungono anche da sedute, che è stata ristrutturata conservando larga parte della conformazione originale.
Tra la biblioteca e l’ex-cinema, pavimentata con lastre di pietra grezza come quelle dei molti vicoli del centro storico, si apre una strada che collega i lati nord e sud del sito, ripristinando ed estendendo il tessuto urbano della città antica.

 

Lo spazio pubblico che attraversa il sito da nord a sud (Ph. ©Zhao Qiang).

Crediti

  • Località Shaoxing, Zhejiang, Hangzhou
  • Committente Shaoxing Cultural Tourism Group
  • Progetto architettonico Architectural Design and Research Institute of Zhejiang University
  • Lead architect Hu Huifeng
  • Team architettura Zhang Chenfan, Zhu Jinyun, Wang Yuxuan
  • Strutture Zheng Xiaoqing, Wu Xiawen, Lyu Junfeng, Chen Xu, Zhang Jie, Ding Ziwen
  • Impianti Pan Dahong , Li Yongmei (Hvac); Zhang Wei, Qian Kun (elettrici)
  • Lighting Wang Xiaodong, Zhao Yanqiu, Xing Jiayi, Fu Dongming, Feng Baile, Wu Xuhui
  • Decorazione Fang Yin, Kong Xiang, Ma Juan
  • Paesaggio Wu Weiling, Wang Jietao, Zhang Chi, Wu Di, Yao Haiyan, Zhang Yuchen, Xu Feitong, Gu Jingxian
  • Curtain wall Shi Jiongjiong, Wang Jianzhong, Xuan Zhaokang, Su Zeqi
  • Idraulica Yi Jiasong , Cai Ang
  • Geotecnica Chen Yun, Yang Qinfeng, Han Jiaming
  • Palcoscenico teatro e macchine sceniche Chi Wangang, Chen Yong, Chi Jiabei
  • Consulenza culturale Li Xiangqun, Yang Guozhong , Yuan Xiaonan
  • Sviluppo progetto in BIM Ren Wei, Shu Yu
  • Energia e ambiente Fang Chaojun, Zhou Huiyang, Wu Jianquan, Bei Sijia
  • General contractor Zhejiang Qinye Construction Engineering Group
  • Superficie del sito 12.107 mq
  • Superficie costruita 14.089.26 mq
  • Cronologia 2019-2023

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