Indifferente alle retoriche dominanti come il tecno-feticismo o il green washing, da cinque anni con carboncino, olio e pastelli l’architetto Paolo Conrad-Bercah traccia disegni sulle pagine dei quotidiani.
Dal 14 al 28 novembre, in occasione di Bookcity Milano e della Milano Drawing Week, lo spazio Golab (Milano, via Fatebenefratelli 5), con il titolo ‘Ombre del tempo che viene’, ne espone oltre 200.
Ne avevamo visti alcuni in passato, realizzati pochi mesi dopo l’aggressione russa all’Ucraina e raccolti in una sorta di atlante, e quelle ombre ci erano sembrate pericolose e incombenti nuvole di tempesta. Del resto gli eventi storici – disse Agostino – vanno considerati per le loro conseguenze, ombre del passato che anticipano il tempo che viene. Infatti, due anni dopo quella tempesta si sta caricando di ancora più energia, ma le ombre di Conrad-Bercah non sono legate solo al tempo e alla storia: talvolta sono indagini retroattive di edifici costruiti o di progetti di concorso, in altri casi sono appunti di viaggio: sempre, sono una forma mentis che negli anni si è imposta come strumento irrinunciabile per la sua attività professionale.
Paolo Conrad-Bercah
Laureato al Politecnico di Torino e alla Harvard Gsd, dove tra il 1996 e il 2010 è stato instructor, fellow e visiting critic, Paolo Conrad-Bercah si è formato a Milano lavorando per Aldo Rossi e Ignazio Gardella e a New York dove ha collaborato con I.M. Pei.
È il fondatore di c-b a, studio di progettazione che ha sviluppato una varietà di progetti pubblici e privati in Europa. Attivo a Berlino per quasi un decennio, è recentemente rientrato a Milano dove è adjunct professor presso il Politecnico di Milano.
L’attività professionale si nutre delle attività complementari di disegno e scrittura. Ha pubblicato Berlin Fragments (2019), Berlin Transfert (2021) e Berlin Stimmung (2024), una trilogia estetica berlinese sul rapporto tra architettura e città. Altri testi includono: bercahaus (2020), che documenta il processo di costruzione di un edificio residenziale multilivello in legno a Berlino; Modernism. An American wake (2022) e Fogli di Architettura (2022) in cui sono raccolti atlanti di idee estetiche per la forma.
I suoi disegni sono stati esposti a Berlino, Firenze, Roma, Milano e Venezia.
L’atlante L’anticittà che viene (2020) ha generato un video che ha vinto il concorso “La città come cultura” indetto dall’ordine degli architetti di Bologna in collaborazione con Triennale Milano e il museo Maxxi di Roma.