Scuola, investimenti in crescita

Scuola Sicura. Il piano del governo per l´edilizia scolastica varato nel febbraio del 2014 procede e diffonde i primi risultati di uno sforzo che avviene su più piani. I dati resi pubblici qualche tempo fa dalla Struttura di missione per la riqualificazione dell´edilizia scolastica parlano di una dotazione complessiva di 9,5 miliardi di euro, di cui 4,7 assegnati agli enti locali per interventi su scuole già individuate. Nel documento diffuso lo scorso luglio si parla di 10.452 interventi finanziati, 7.235 cantieri aperti in tutta Italia grazie al piano di tre anni fa, di 5.659 opere concluse, di 303 nuove scuole finanziate, di cui 209 già realizzate. E di altri 780 cantieri che termineranno i lavori entro il 2017.

Questi dati fanno capire subito che qualcosa di nuovo, negli ultimi anni, è accaduto: infatti, dal 1996 al 2012, in media, la cifra stanziata per gli interventi di edilizia scolastica si è aggirata attorno ai 250 milioni (ad eccezione del 2004, che ha fatto registrare un valore di stanziamenti di 500 milioni). Per vedere incrementi significativi di risorse si è dovuto attendere il 2014, con un miliardo di euro, e poi il 2017 con 2,6 miliardi, cifra confermata anche per il 2018.

Tra fine luglio e i primi di agosto scorsi sono stati stanziati dal governo i fondi per l´anno in corso: 26,4 milioni destinati agli interventi di adeguamento sismico; 10 milioni per il ripristino delle funzionalità delle scuole colpite dal sisma; 20 milioni per otto nuove scuole da realizzare con modalità di finanziamento e costruzione innovative; 150 milioni saranno poi destinati ai poli per l´infanzia (zero – sei anni); 1,7 miliardi per la nuova programmazione unica nazionale per l´edilizia scolastica; 321 milioni per l´adeguamento sismico e la messa in sicurezza a seguito delle indagine effettuate dalla Province e dalla Città metropolitane; 350 milioni per l´adeguamento sismico, messa in sicurezza, antincendio di edifici di alcune regioni del Sud; 100 milioni per le indagini di vulnerabilità sismica e, infine, sei milioni per le indagini geognostiche su solai e controsoffitti al fine di prevenirne il crollo.

La scuola di Cernusco sul Naviglio (credits by, Consalez Rossi Architetti Associati)

Dell´insieme delle iniziative avviate vale la pena di ricordare il capitolo Scuole nuove, dedicato alla realizzazione di nuovi istituti scolastici o alla completa ristrutturazione di essi: 454 comuni hanno potuto realizzare interventi attesi da anni, grazie anche allo sblocco del patto di stabilità del 2014, con un valore medio per intervento di 500 mila euro.

Ancor più interessante è il capitolo dedicato alle Scuole innovative: 51 scuole da realizzare con una spiccata propensione all´innovazione (funzionale, architettonica, tecnologica e impiantistica) grazie a un finanziamento ministeriale di 350 milioni. Il tutto accompagnato da un concorso internazionale di progettazione e dall´istituzione di una commissione giudicatrice. Concorso di progettazione aperto ad architetti, ingegneri, singoli o associati, società di ingegneria e società professionali, che si è concluso ai primi di novembre, dopo l´esame di 1.238 progetti presentati.

Un interno del polo scolastico di Cernusco sul Naviglio   (credits by, Consalez Rossi Architetti Associati)

Se sul fronte governativo le notizie circa il futuro delle scuole italiane pare destinato a cambiare, per quanto riguarda lo stato di salute attuale dell´edilizia scolastica del nostro Paese le notizie non sono invece incoraggianti. Lo testimonia il diciottesimo rapporto di Legambiente, Ecosistema Scuola, sull´edilizia scolastica in Italia. Dai dati presentati di recente dall´associazione ambientalista si evidenzia che più di quattro scuole su dieci si trovano in zone a rischio sismico e che il 43% del totale degli istituti scolastici inseriti nelle prime due fasce di rischio (su quattro) sono stati costruiti prima del 1976, anno di entrata in vigore delle normativa anti sismica. Per nulla confortanti sono i dati sui certificati di idoneità: una scuola su due dei comuni capoluogo di provincia italiani non ha il certificato di idoneità statica, di collaudo statico, di agibilità o di prevenzione incendi.

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