Conservativo all’esterno, conservato all’interno: il restauro di Studio Poggioli su una chiesa sconsacrata

Dopo decenni di abbandono e utilizzi impropri, l’ex-chiesa di San Barbaziano a Bologna è stata oggetto di un intervento di restauro conservativo affidato allo Studio Poggioli.

Vista esterna dell’ex chiesa di San Barbaziano a Bologna. Il restauro conservativo, curato da Studio Poggioli, ha mantenuto l’impianto originario seicentesco di Pietro Fiorini integrando nuove aperture con infissi lineari, ph. ©Alessandro Saletta-DSL studio.

 

Progettata nel 1608 da Pietro Fiorini e compromessa da un incendio nel 1922, la chiesa ha conosciuto funzioni differenti: fienile, deposito militare, officina e infine autorimessa fino al 1994.
Le condizioni di degrado, aggravate dal sisma dell’Emilia del 2012, hanno richiesto un consolidamento strutturale e un accurato lavoro di analisi storica e materica.

 

Portale principale: l’ingresso è stato riaperto con un ampio serramento vetrato che consente la percezione diretta dello spazio interno e delle stratificazioni storiche, ph. ©Alessandro Saletta-DSL studio.

 

Il progetto, commissionato dai Musei Nazionali di Bologna – Direzione Regionale Musei Nazionali Emilia-Romagna, ha restituito leggibilità all’edificio eliminando gli interventi impropri ma mantenendo traccia delle trasformazioni che ne hanno segnato la storia.

 

Accesso laterale su via Barberia. Il nuovo portale in ottone brunito con gradini monolitici introduce un linguaggio contemporaneo in dialogo con le murature storiche, ph. ©Alessandro Saletta-DSL studio.

 

Per l’interno, Studio Poggioli ha scelto di conservare la facies di “rovina urbana”, valorizzando i segni lasciati dal tempo senza tentare ricostruzioni integrali.
L’intervento si è concentrato sul restauro delle superfici e degli apparati decorativi esterni, integrato dall’inserimento di elementi contemporanei come le nuove aperture con infissi in acciaio a disegno lineare, che richiamano gli usi non religiosi succedutisi dal XIX secolo in avanti.

 

Prospetto interno con le cappelle laterali, ph. ©Alessandro Saletta-DSL studio.

 

Particolare attenzione è stata posta alla selezione dei materiali. Il corten, in continuità cromatica con il laterizio del paramento murario, e l’ottone brunito, vicino alle tonalità dell’arenaria, sottolineano i rapporti con il costruito storico e al tempo stesso introducono un linguaggio contemporaneo.
e bruniture, utilizzate anche per il portale secondario e per il maniglione a tutta altezza con illuminazione integrata, reinterpretano le sedimentazioni materiche presenti nelle cappelle laterali.

 

Gli apparati pittorici, consolidati durante l’intervento, testimoniano le fasi decorative seicentesche compromesse dagli incendi e dagli usi impropri ph. ©Alessandro Saletta-DSL studio.

 

All’interno, le superfici sono state consolidate senza ripristinare le cromie originarie.
La ex chiesa si presenta così come uno spazio di lettura stratificata, in cui convivono i decori superstiti, i segni lasciati dagli usi successivi e gli inserti progettuali contemporanei.
L’ampio portale vetrato consente di percepire l’insieme, accentuando la relazione tra interno ed esterno.

 

Interno a navata unica. Le superfici sono state consolidate senza ripristinare le cromie originarie, mantenendo leggibili i segni degli usi succedutisi nel tempo, ph. ©Alessandro Saletta-DSL studio.

© 2020 IoArch. All Rights Reserved.

Scroll To Top