Speaking in Dreams, l’installazione di Yulia Mahr a Compton Verney

Con Speaking in Dreams, l’artista anglo-ungherese Yulia Mahr inaugura una collaborazione pluriennale con Compton Verney, storica villa di campagna nel Warwickshire, a circa 15 km da Stratford-upon-Avon, oggi trasformata in un importante museo e parco d’arte contemporanea.
L’edificio principale è una residenza neoclassica progettata da Robert Adam nel XVIII secolo e immersa in un vasto paesaggio disegnato da Lancelot “Capability” Brown, il più celebre garden designer inglese dell’epoca georgiana.

Oggi il complesso – Compton Verney Art Gallery and Park – ospita collezioni permanenti e mostre temporanee di arte antica e contemporanea, installazioni nel paesaggio e interventi site-specific che dialogano con il patrimonio architettonico.

 

Speaking in Dreams è visitabile fino al 2 novembre 2025 nella cappella di Compton Verney, ph. ©Compton Verney e Jamie Woodley.

 

La prima tappa di questo rinnovato dialogo tra arte e architettura si svolge nella cappella settecentesca del sito, un unicum nella produzione del paesaggista, che qui affrontò l’unico progetto di edificio sacro della sua carriera.

L’interno, di gusto palladiano e intatto nella sua luminosità originaria, ospita una grande installazione scultorea e fotografica che mette in tensione materia e spazio.
Con carbone, cenere e tassidermie, Mahr trasforma la purezza del bianco in un corpo vivo, attraversato da ombre e presenze simboliche. Al centro del racconto, i corvi che popolano il parco: figure del folklore europeo, messaggeri tra vita e morte, qui diventano presenze-guida di un percorso sospeso tra rito e visione.

«Sono cresciuta in una cultura in cui sogni e folklore avevano ancora un senso. I corvi, che appaiono nel mio lavoro, rappresentano un avvertimento quasi universale: il loro richiamo non potrebbe essere più urgente» afferma l’artista, che prosegue nella sua ricerca sul rapporto tra spiritualità, corpo e paesaggio.

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