Da sempre snodo di comunicazioni, per secoli Milano é stata cittá d´acqua, importante porto di terra al centro di una pianura la cui fertilitá é alimentata da laghi, fiumi e risorgive e favorita da opere idrauliche introdotte fin dal 1100 dai monaci benedettini. Marcite, canali e chiuse, tecniche di coltivazione basate sull´uso intensivo dell´acqua hanno progressivamente caratterizzato il paesaggio agricolo del milanese, conformato intorno a reti capillari di irrigazione. Nel frattempo, con i ?navigli? la cittá sfruttava le acque che tuttora la circondano per sviluppare un efficiente sistema di comunicazione e trasporto.
Riscoprendo le vie d´acqua quali reti di movimento, di collegamento e di nutrimento di sistemi agro-ambientali complessi, il progetto ?Via d´acqua?, collegato all´evento Expo2015, si propone di favorire un riequilibrio ambientale tra la cittá e il suo paesaggio.
Il progetto
La Via d´acqua si propone di collegare la Darsena al sito Expo, stabilendo una connessione diretta con la parte storica di Milano, dove sopravvivono le testimonianze di antiche opere di ingegneria idraulica, in parte attribuite a Leonardo da Vinci.
Dotata di ?fasce? e di una certa ?profonditá? trasversale, la Via d´acqua si configura come sistema composto da una successione di parti ordinate gerarchicamente:
? tracciati portanti (o dorsali): composti da due linee d´acqua integrate da percorsi primari di mobilitá verde, che si sviluppano intersecandosi, dal Naviglio Grande fino all´area dell´Expo. Le dorsali riprendono le vie d´acqua e i percorsi esistenti, come quelli lungo il canale deviatore e lungo i principali fontanili (F.le Misericordia, F.le Spine, F.le Giuscono), integrandoli dove necessario. Formata dall´intreccio tra via artificiale, attestata sul tracciato del canale, e via naturale, attestata sui principali fontanili esistenti, la Via d´acqua assume una profonditá tale da poter rimettere in connessione i riferimenti fondamentali (nuclei storici e aree urbanizzate, punti di accesso, percorsi storici) che interferiscono lungo il suo tracciato.
? tracciati secondari: oggetto di interventi di riqualificazione e principalmente coincidenti con il reticolo preesistente di canali di irrigazione e fontanili secondari;
? percorsi esistenti: partecipano al sistema ma sono interessati da semplici interventi di manutenzione.
I tracciati portanti e i tracciati secondari sono integrati dalla presenza di fasce alberate e sistemi di mobilitá verde: a piedi e in bicicletta (greenways). I tracciati portanti manterranno tra loro distinti i percorsi pedonali e quelli ciclabili.
Caratteri tematici
Dopo quasi 200 anni di industrializzazione si tende a dare per scontato che le attivitá dell´uomo siano destinate a produrre rifiuti. In termini ecologici, il funzionamento delle cittá immette nella biosfera grandi quantitá di sostanze di scarto: é il cosiddetto ?metabolismo lineare?. Il funzionamento dell´ecosistema, messo a punto in milioni di anni di evoluzione, si basa invece su un fondamentale principio di interazione simbiotica (il ?metabolismo circolare?) dove ció che é rifiuto per alcune forme di vita diventa nutrimento per altre.
Sulla base di queste premesse e in relazione alla capacitá dei sistemi di nutrizione di rigenerarsi in equilibrio con le risorse naturali, il progetto ?Via d´acqua? propone un´estensione ?in esterni? del tema dell´Expo, proponendo un itinerario tematico contenente esemplificazioni di come un paesaggio ben disegnato possa contribuire al ripristino di interazioni ?circolari? ed ecologicamente fondate.
All´interno dell´itinerario vengono riproposte colture dimostrative e colture storiche, tra cui forme di arboricoltura e agricoltura un tempo ben radicate nella tradizione padana e ora pressoché scomparse (gelsi, perini martini, azeruolo, corniole, giuggiole, nespole, marcite). Una sorta di arboreto-orto botanico, inteso sia come collezione di esemplari sia come riproposizione di forme di coltivazione tipiche del milanese e che rivalutino il concetto di diversitá e molteplicitá di specie in contrapposizione alla monocoltura e alla cancellazione chimica di ogni specie al di fuori di quella strettamente coltivata.
L´obiettivo é quello di massimizzare le relazioni simbiotiche e le sinergie tra gli elementi, organici e inorganici, viventi e non viventi, con l´introduzione di nuovi criteri di conformazione del paesaggio e forme di agricoltura che prevedano un recupero ecologico ed ambientale. Attraverso l´introduzione di siepi alberate e la formazione di reti d´acqua complesse e di corridoi ecologici sará possibile dare inizio a un ciclo virtuoso di trasformazione e riequilibro della cittá con le risorse naturali.
Conclusioni
La Via d´acqua opera una ?ricucitura paesistica? che, attraverso interventi puntuali e mirati potrá configurare radicalmente un margine metropolitano riordinando le attuali situazioni di criticitá. Si potrá cosí avviare la ricomposizione dell´attuale frammentazione esistente tra i luoghi che compongono il quadro urbano riordinando il rapporto tra aree urbanizzate e aree verdi di corona urbana. Queste ultime, una volta riqualificate, parteciperanno con un importante ruolo di riequilibrio ambientale al futuro disegno della cittá.
Il risultato di questo progetto sará infine, insieme al recupero del concetto di Milano quale cittá d´acqua, la formazione di un grande parco pubblico, che attraverso l´unione di tre dei principali parchi milanesi e l´integrazione con altre aree libere, potrá raggiungere un´estensione di oltre 800 ettari: grande quasi 4 volte il Tierganten di Berlino e piú del doppio del Central Park di Manhattan.
Masterplan Via d´acqua
Comune di Milano – Assessorato Sviluppo del Territorio: Ing. Carlo M. Masseroli
Settore Progetti Strategici
Progettazione: Dr. Arch. Carlo Ezechieli
Collaboratori: Arch. Alberto Finazzi, Arch. Rocco Latrecchiana
Consulenti: Dott. Alberto Massa Saluzzo (interventi agro-ambientali)
Concetto/coordinamento (Comune di Milano): Arch. Giancarlo Tancredi, con Arch. Mariano Luca La Rosa, Arch. Miranda Bassi (Comune di Milano – Settore Progetti Strategici)