Il possibile, adesso

Leonardo era un grande inventore, ma il mezzo per volare che lui immaginava é stato realizzato dai fratelli Wright. Con questa riflessione Carl Bass, CEO di Autodesk, ha voluto sottolineare il significato e il valore, in ogni societá, dell´innovazione. Che non é invenzione ma rinnovamento, la capacitá di realizzare qualcosa di nuovo o affrontare un problema esistente con una nuova soluzione. Tra invenzione e innovazione si colloca il progetto, la cui efficacia é direttamente proporzionale alla capacitá di acquisire le informazioni sul mondo reale e alla potenza di calcolo per elaborare e sperimentare le possibili soluzioni.

Lontana miglia dagli stereotipi della convention aziendale, la diciottesima Autodesk University che si é svolta a inizio dicembre a Las Vegas é stata un potente evento formativo, con centinaia di corsi dedicati a tutti i mercati cui sono indirizzate le soluzioni Autodesk, tra i quali l´AEC (architecture, engineering, construction) che con l´introduzione del BIM (building information modeling) ha acquistato un peso crescente. Esperienza consigliabile anche solo a chi voglia fare “networking”, avviando nuove relazioni con i professionisti che vi convergono da 45 Paesi, l´AU é punto di osservazione privilegiato dell´innovazione nel senso illustrato all´inizio: non tanto la new thing che verrá ma il possibile adesso. Che sembra proprio essere l´infinite computing di cui ha parlato Jeff Kowalski, chief technology officer di Autodesk. Progetti sofisticati come Vasari e Photofly sono in grado di rendere un completo disegno tridimensionale di un oggetto reale, non importa la scala, a partire da una serie di fotografie. Si compie in questo modo un salto fondamentale dall´acquisizione computerizzata della realtá attraverso la mediazione umana alla consapevolezza diretta della realtá da parte del computer.

Ma di quale computer? In realtá di migliaia di server distribuiti, aumentando a dismisura la capacitá di calcolo. é il cloud computing, a sua volta reso possibile dalle reti a banda larga, che oltre ad accrescere la consapevolezza e approfondire la conoscenza del mondo reale, moltiplica le possibilitá di simulazione fino a trovare la soluzione ottimale: perché lo stesso lavoro che un computer puó fare in 10.000 secondi viene svolto da 10.000 computer in un secondo. Terza osservazione: l´accessibilitá, sempre e dovunque. Con Internet che diventa ubiquo sui nuovi tablets e smartphone il progetto si trova fisicamente in cantiere dove puó essere modificato, inviato in studio e tornare in cantiere dopo mezz´ora riadattato. E con la collaborazione a distanza su progetti complessi, giá concreta da anni ma agevolata dalla possibilitá di appoggiarsi a server remoti su cui possono risiedere anche le applicazioni, rese disponibili in modalitá subscription, non importa dove si trovino fisicamente gli studi. Infine la visualizzazione. I software di rendering e animazione acquistano un ruolo centrale nel progetto proprio per le possibilitá di simulazione. Non piú belle statuine per infiocchettare un´idea e venderla meglio, i personaggi assumono movenze reali, ereditando le caratteristiche piú semplici della complessitá 3d hollywoodiana, per comprenderne meglio le interazioni con lo spazio progettato. Anche perché, concludendo con un´altra citazione, questa volta di Einstein, non si puó risolvere un problema con lo stesso atteggiamento mentale che lo ha creato e simulare, ad esempio, il layout di un grande ufficio é forse piú efficiente che lasciarlo fare realmente al capo del personale.

Autodesk University é anche online con piú di 150 sessioni: http://au.autodesk.com

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