Luci e ombre, colore e materia, segni architettonici delle diverse dominazioni che nei secoli hanno segnato la Sicilia: elementi differenti uniti dalle linee semplici e raffinate di un complesso per la produzione di vini di qualità a Partinico
Il progetto delle cantine Cusumano è frutto di un percorso iniziato nel 2002 – due anni prima della posa della prima pietra – che ha visto un confronto continuo tra scelte estetiche e tecnologiche sviluppato a diretto contatto con il committente per realizzare un’opera su misura.
Con il supporto dell’enologo Mario Ronco e dei fratelli Alberto e Diego Cusumano e visite in varie cantine in Italia e all’estero, lo studio Ruffinoassociati ha acquisito le nozioni tecniche fondamentali per realizzare uno spazio produttivo, individuarne flussi ed esigenze e comprendere i complessi cicli del vino abbandonando l’immagine tradizionale della cantina rurale.
Il complesso s’inserisce nella campagna ai limiti del centro abitato di Partinico, cittadina caratterizzata da un’urbanizzazione spesso disordinata e priva di personalità e da alcuni esempi di architettura rurale affiancata a fabbricati anonimi. Il lotto interessato si presenta con una forma irregolare allungata secondo la direzione nord-sud, in parte incolto e in parte coltivato ad agrumeto.
Il progetto si compone di tre elementi principali: un baglio dell’Ottocento sorto sulle fondazioni di un sito di probabile origine araba (1100 d.C. circa), una cantina di nuovo impianto e infine il giardino con il muro che funge da trait d’union degli elementi e degli spazi. Il progetto ha mirato a isolare i caratteri tipici dell’architettura locale, frutto di una tradizione che, passando per la dominazione araba, si è arricchita di numerose influenze sino ai giorni nostri e che trova una significativa testimonianza nell’antico baglio, parte integrante del progetto.
Masterplan parziale dell´area di intervento descritta nelle immagini della photogallery. Sulla destra, l´area del baglio |
Tipico impianto siciliano, il baglio consiste in una costruzione con ampia corte interna caratterizzata da un recinto fortificato, una torre difensiva d’avvistamento, una stalla e un pozzo d’acqua. Il lavoro ha preso il via dal consolidamento e dalla ri-funzionalizzazione di questo primo elemento: quella che un tempo era la stalla è stata trasformata in spazio di rappresentanza con un banco bar, un salotto e una biblioteca che all’occorrenza diventa area di degustazione. La torre accoglie invece ora una moderna cucina, una sala da pranzo e un salotto meditativo.
Il corpo della cantina presenta uno sviluppo planimetrico a C che crea un cortile interno con un lato destinato agli uffici e i restanti due con le diverse aree destinate alla produzione: imbottigliamento, magazzino pieni e affinamento, barricaia per l’affinamento in botti di rovere, deposito dei vuoti, area di preparazione dei colli, area carico e scarico, locale filtri, area chiarificazione.
Il lato lungo del fabbricato, che ospita i locali per l’affinamento e l’invecchiamento del vino, è orientato secondo la direttrice est-ovest per sfruttare al meglio il soleggiamento e i venti locali. La climatizzazione degli ambienti è controllata in modo naturale. Alla testa di questo corpo di metri 60×20, a 6 metri sotto il livello del suolo, un lussureggiante giardino trova il suo naturale habitat grazie alla parete principale costantemente bagnata da un travaso d’acqua che crea un microclima fresco e umido ideale per l’ambiente barricaia. Camini a vento posti sul lato opposto dell’edificio contribuiscono al controllo climatico interno aspirando l’aria umidificata e rinfrescata.
Prospetto. L´area conservazione è ricavata a quota -6 sul piano di campagna. Il corpo uffici è caratterizzato da un ampio sbalzo a ponte sotto il quale l´acqua che corre lungo il giardino si allarga in uno specchio |
Sezioni est e sud |
La struttura è di tipo misto, con un sistema costruttivo intelaiato, travi-pilastri in c.a.p. e tamponamento perimetrale in blocchi in laterizio per un controllo termico ottimale.
La copertura a doppia falda ispirata ai tipici magazzini della zona è realizzata con capriate in acciaio e pannelli in legno per creare una camera d’aria ventilata che garantisce il corretto isolamento termico.
Nella zona degli uffici, invece, la copertura piana conferisce alla struttura una forma cubica di derivazione araba, accostando così nello stesso contesto due elementi tipici dell’architettura della Sicilia Occidentale.
Unione e cesura delle diverse architetture è rappresentata dal giardino con il suo muro che, attraversando l’intero edificio secondo la direttrice nord-sud, funge da separazione delle differenti funzioni logistiche. Il giardino storico del baglio, con le piante di agrumi, fichi d’india, olivi e un’alta palma, che nella semiotica araba indica la presenza del pozzo, ha trovato infine naturale prosecuzione nell’agrumeto.