È Ines Lobo, con studio a Lisbona, la vincitrice della seconda edizione dell´arcVision Prize – Women and Architecture, il premio internazionale istituito l’anno scorso da Italcementi.
La giuria internazionale, coordinata dal direttore scientifico del premio Stefano Casciani e composta di sole donne, l´ha scelta all´unanimità tra le 21 progettiste di 15 Paesi segnalate dagli advisor per “la sua capacità di lavorare su diverse scale integrando nuovi edifici nel tessuto urbano esistente risolvendo in modo creativo problemi architettonici complessi” e in definitiva per la sua capacità di donare contemporaneità agli edifici del passato con interventi attuali, rigorosi e misurati.
La giuria del premio. Da sinistra, Elena Zambon, presidente dell´omonima azienda farmaceutica, gli architetti Benedetta Tagliabue, Odile Decq e Louisa Hutton, Samia Nkrumah, presidente del Convention People´s Party del Ghana, il sindaco di Betlemme Vera Baboun, l´urbanista Martha Thorne, direttore esecutivo del Premio Pritzker, l´attrice Indiana Suhasini Maniratnam, Shaikha Al Maskari, imprenditrice di Abu Dhabi, e Kazuyo Sejima. |
Molti suoi lavori riguardano aggiunte e riconversioni di edifici esistenti. Notevole l’intervento per la Facoltà di Arte e Architettura di Evora, in Portogallo, dove i corpi annessi, ricostruiti ex-novo, e il cortile riprogettato si ispirano all’esistente architettura industriale del sito e ai suoi sistemi. Per l’edificio sede della Ferreira Construction Ines Lobo è riuscita a realizzare un perfetto connubio tra la costruzione esistente, il verde circostante e il nuovo fabbricato, caratterizzato da una singolare facciata in materiale traslucido che lascia filtrare la luce e il cui aspetto muta secondo le ore del giorno e della notte.
Ines Lobo, facoltà di arte e architettura dell´Università di Evora, Portogallo |
Ines Lobo, facoltà di arte e architettura dell´Università di Evora, Portogallo |
Menzioni d’onore sono state assegnate all’Austriaca Anna Heringer, che coniugando visione culturale e responsabilità sociale dell’architettura ha scelto di lavorare in Bangladesh, all’Indiana Shimul Javeri Kadri e a Cecilia Puga (Cile).
Anna Heringer, scuola professionale DESI, Bangladesh, foto ©Naquib Hossain |
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Shimul Jhaveri Kadri, sede della Nirvana Film Studio a Indiranagar, Bangalore |
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Cecilia Puga, Casa Larrain (o Bahia Azul) a Los Vilos in Cile |
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Cecilia Puga, biblioteca e centro di documentazione Sergio Larrain – Garcia Moreno a Providencia, Cile |
La serata è stata anche l’occasione per ricordare la figura e l’opera di Lina Bo Bardi, di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita, con un Premio Speciale consegnato alla direttrice dell’Instituto Lina Bo e Pietro Maria Bardi che ha sede nella famosa Casa de Vidro di San Paolo già residenza dei coniugi Bardi.
Lina Bo Bardi sulla sua poltroncina Bowl (foto di Francisco Albuquerque, courtesy archivio Instituto Lina Bo e Pietro Maria Bardi) |
Lina Bo Bardi, la casa di vetro di San Paolo progettata nel 1951 come propria residenza e oggi sede dell´Instituto Lina Bo e Pietro Maria Bardi |
Il Premio ArcVision Women and Architecture consiste in due settimane di workshop presso l’i-lab, il centro di ricerca e innovazione di Italcementi, e in un riconoscimento economico di 50mila euro.