Il progetto dello studio Paolo Bodega Architettura per il nuovo polo universitario di Lecco integra strutture ospedaliere recuperate e nuovi ambiti funzionali in un sistema interconnesso con la città e il territorio, tra i primi in stile anglosassone realizzati in Italia.
Fondata nel 1989, la sede di Lecco del Politecnico di Milano è stata oggetto di un intervento di ampliamento iniziato nel 2011 che ha portato alla costruzione di un nuovo campus nell’area dismessa dell’ospedale a sud della città. Il progetto dell’architetto Paolo Bodega è basato su precise linee guida: creare spazi fluidi e aperti alla città eliminando ogni barriera fisica e mentale grazie all’integrazione di nuove forme di uso e relazione e un sistema di aree chiuse e aperte accessibili a chiunque.
Planimetria generale del livello 0 (courtesy Paolo Bodega Architettura)
La planimetria rivela dunque un percorso che taglia perpendicolarmente il campus e funge da ponte urbano attraversato da studenti e gente comune. Il senso di apertura del complesso si traduce visivamente in leggerezza, trasparenza, luminosità e permeabilità prospettica. Anche i materiali e i colori attingono all’identità del luogo: acciaio, vetro, alluminio e il bianco RAL 9016 degli involucri, lo stesso della carta da disegno progettuale.
L’intervento ha previsto l’impiego di sistemi edilizi industrializzati ed energeticamente efficienti: elementi strutturali prefabbricati in cemento e sistemi performanti in alluminio, acciaio e vetro per gli involucri, realizzati su disegno dello studio Bodega. Agli elementi strutturali si sovrappongono brise-soleil filtranti e fotovoltaici, elementi trasparenti e opachi studiati per migliorare le prestazioni dell’edificio – in classe energetica B – in termini di esposizione e isolamento.
Nelle immagini, l´edificio A: le facciate sono rivestite da brise-soleil filtranti e fotovoltaici (foto ©Giuseppe Giudici)
Dimensionato per una popolazione di circa duemila studenti, il progetto del Polo Universitario comprende la realizzazione di un nuovo edificio (Corpo UFN 1), il recupero delle strutture preesistenti (Corpo UFR 1 e UFR 2) e la ristrutturazione del vecchio padiglione ospedaliero da adibire alla residenza studentesca Adolf Loos. Destinato alle aule e ai laboratori, il primo ambito presenta uno sviluppo a L ed è suddiviso in due parti: l’edificio A di tre piani (di cui uno interrato) che funge da collegamento tra le vie Previati e Ghislanzoni, e l’edificio B sviluppato su quattro livelli. Sui fronti esposti a sud-ovest (Corpo B) e sud-est (Corpo A), sistemi di schermatura sono integrati a elementi a palpebra che fungono da diffusori di luce naturale all’interno delle aule.
Schema funzionale del polo universitario
La sede degli Uffici Pro-rettorato è stata individuata nella villetta un tempo adibita agli uffici amministrativi dell’ospedale e oggetto di restauro conservativo con adeguamenti impiantistici e funzionali. Il corpo a pettine dell’ospedale, destinato a ospitare locali tecnologici al piano interrato e uffici e servizi su due livelli fuori terra, è stato recuperato nella sua morfologia originaria tranne che per le due facciate vetrate realizzate in corrispondenza delle testate verso nordovest.
L’efficienza energetica dell’edificio è stata incrementata con un guscio interno a bassissimo spessore composto da lastre di fibrogesso e isolanti multiriflettenti. Inoltre, all’interno di una delle corti aperte definite dalla sua pianta a pettine, è stata inserita una struttura a telaio in acciaio bianco su due livelli adibita a sala lettura con una scenografica quinta trasparente affacciata sul giardino e un grande oblò centrale in copertura a garantire una corretta illuminazione naturale degli ambienti. La distribuzione delle aree funzionali, lo studio dei percorsi, del ricovero e consultazione dei volumi e l’ergonomia delle postazioni seguono le norme del British Standards Institution (BSI).
Lunghe balconate corrono lungo i fronti esterni del corpo B (foto ©Beppe Raso)
Il progetto degli interni rivela uno studio cromatico coordinato: ogni corpo ha una propria colorazione declinata secondo tonalità differenti in base ai vari livelli. La scelta dei materiali di finitura è sottesa alle caratteristiche prestazionali richieste dal capitolato: gomma per le pavimentazioni di aule laboratori, uffici e collegamenti orizzontali, grès porcellanato opaco con caratteristiche e formati diversi per gli altri ambienti.
Gli interni del Campus vivacizzati da interventi cromatici studiati per identificare i diversi livelli e funzioni (foto ©Beppe Raso)
La climatizzazione è affidata a un sistema modulare di pompe di calore che utilizzano acqua di falda. In copertura sono installati pannelli fotovoltaici per la produzione di 20 kWh di energia elettrica, collettori solari termici per la produzione di acqua calda e un rotore eolico ad asse verticale. Tutti i materiali utilizzati sono stati scelti in base alle caratteristiche di sostenibilità ecologica, riciclabilità e del ciclo di vita (LCA).
Di diversa tipologia e conformazione, le aule sono state progettate e configurate partendo da un modulo base di 60 posti sino a 152 posti a sedere per garantire alti gradi di flessibilità nella gestione degli ambienti. Il disegno degli spazi aperti sottolinea quello delle architetture attraverso grandi aree verdi, bordure di Pyracantha Saphir e percorsi e arredi in cemento texturizzato.
Il verde sottolinea le architetture del complesso (foto ©Beppe Raso)
SCHEDA
Località Lecco
Anno di realizzazione 2011-2014
Committente Politecnico di Milano
Progetto architettonico Paolo Bodega architettura
Progetto strutture Gamma Engineering Srl
Progetto impianti elettrici, meccanici e prevenzione incendi Technion Srl
Acustica Biobyte Srl
General Contractor Colombo Costruzioni SpA
Superficie del Campus e futura sede C.N.R. 22.225 mq
Superficie del lotto Didattica e laboratori 14.170 mq
SLP totale 17.790 mq
SLP edifici esistenti 5.515 mq
SLP nuova edificazione 11.195 mq