Presentata stamattina presso la Triennale di Milano l’edizione 2015 di Marmomacc, la più importante manifestazione internazionale dedicata al settore lapideo, marmi, graniti, tecnologie di lavorazione, design e formazione che quest’anno taglia il traguardo delle 50 edizioni e torna a Veronafiere dal 30 settembre al 3 ottobre in contemporanea ad Abitare il Tempo, il salone b2b rivolto agli operatori dell’interior design e del contract.
Alla presentazione sono intervenuti Ettore Riello e Giovanni Mantovani, rispettivamente presidente e direttore generale di Veronafiere, il presidente dell’ADI Luciano Galimberti, il designer Raffaello Galiotto con la partecipazione dell’architetto Italo Rota.
Da sinistra, Valentina Tosoni, Luciano Galimberti (ADI), Ettore Riello (presidente di Veronafiere), Italo Rota, Giovanni Mantovani (d.g. Veronafiere), Raffaello Galiotto (foto ©Ennevi)
Il prossimo appuntamento di Marmomacc (pdf) dedica un progetto speciale a sostegno del made in Italy, sviluppato con il supporto del Mise – Ministero per lo Sviluppo Economico, dell’Italian Trade Agency e di Confindustria Marmomacchine, con il padiglione The Italian Stone Theatre dedicato al mondo della pietra e tecnologie e sperimentazioni litiche tutte rigorosamente italiane.
Curato dal designer Raffaello Galliotto con l’architetto Vincenzo Pavan, il padiglione sarà articolato in due nuclei, il primo dei quali dedicato ai materiali con una serie di installazioni sviluppate secondo una duplice tematica ispirata ai concetti di orizzontalità e verticalità. La mostra Carpets of Stone espone un collage di pavimenti litici di diversi autori disposto secondo un percorso segmentato, frutto di diversi progetti individuali nati dalla collaborazione tra designer internazionali e aziende italiane del settore: Giorgio Canale con Cereser, Giuseppe Fallacara con Pimar, Gum Design con I.E.M., Setsu & Shinobu Ito con Ferrari & Cigarini, Josep Miàs con CIPT Italporphyry – MEC, Christian Pongratz con Decormarmi, Vincenzo Latina con Freri e Brignoli.
Curata da Vincenzo Pavan, la mostra Lithic Vertigo espone una serie di installazioni tridimensionali concepite come isole e punteggiate da pareti, scale e rampe. Allestite nella hall 1 assieme alle altre mostre culturali di Marmomacc, le opere sono realizzate su progetto di designer internazionali con la collaborazione di aziende del settore lapideo: Max Dudler per Henraux, Giuseppe Fallacara per MGI – Marmi e Graniti d’Italia, Kengo Kuma per Franchi Group, Luca Scacchetti per Consorzio Tutela Pietra della Lessinia, Tobia Scarpa per Laboratorio Morseletto, Patricia Urquiola per Budri, Cino Zucchi per Grassi Pietre.
Il secondo nucleo espositivo del “teatro di pietra” di Marmomacc è rappresentato da Digital Lithic Design, mostra sperimentale curata da Raffaello Galiotto e dedicata all’interazione tra design e macchine per la lavorazione della pietra e strumentazioni digitali impiegate per portare all’estremo la capacità di ciascuna tecnica di taglio e lavorazione con il coinvolgimento di diversi attori del settore lapideo, produttori di utensili, software, macchinari, marmisti e cavatori.
Acus
L’opera rappresenta una corazza cosparsa di elementi appuntiti inclinati. La realizzazione è stata possibile con tagli a disco diamantato su fresa a cinque assi seguendo precisi percorsi 3d. La particolare delicatezza delle punte è preservata dalla precisione del dispositivo che contemporaneamente al taglio ne leviga le superfici evitando ulteriori interventi di pulitura. Produced by Gmm
Leucon
Il carattere singolare di questa doppia parete permeabile distanziata risiede nella difficoltà della realizzazione delle zone scavate in “sottosquadra” cioè non accessibili normalmente dall’utensile. Dopo aver realizzato la superficie sagomata bifacciale sono state effettuate le lavorazioni di scavatura con l’impiego di un utensile speciale a testa allargata il quale è entrato in ogni singola apertura con una direzione diagonale e un movimento rotante rendendo possibili le lavorazioni negli interstizi apparentemente inaccessibili. Produced by Odone Angelo – Gruppo Tosco Marmi
Vortex
Le spire avvolgenti a sezione triangolare sono state realizzate sul monolite con tagli a disco diamantato montato su fresa a cinque assi. Ogni singola corsia a V è ottenuta da un duplice passaggio di disco a inclinazione opposta sullo stesso percorso, la superficie di taglio liscia e uniforme non ha necessitato nessun tipo di levigatura successiva. La variazione dell’inclinazione delle spire in modo cadenzato e la loro disposizione sulla calotta conferiscono all’oggetto una leggera asimmetria dalla resa particolarmente dinamica. Produced by Denver
Allestita in corrispondenza della Galleria Castelvecchio, la seconda area tematica di Marmomacc Architecture & Design ospita invece una mostra dedicata ai progetti vincitori della 14ª edizione dell’International Award Architecture in Stone: la moschea Sancaklar a Istanbul di Emre Arolat Architects; il museo Jumez a Città del Messico di David Chipperfield Architects; gli edifici a torre di Zurigo di Max Dudler con Atelier WW; il centro turistico della Giants´ Causeway ad Antrim (Eire) di Henegan Peng Architects; edifici in pietra di housing sociale in Francia costruiti da Gilles Perraudin; e le residenze del quartiere Tuscolano a Roma costruite tra il 1950 e il 1954 su progetto di Adalberto Libera come premio alla memoria del grande esponente del razionalismo italiano.
David Chipperfield Architects, Museo Jumex a Città del Messico (foto ©Simon Menges)
Adalberto Libera, Unità di abitazione orizzontale nel quartiere Tuscolano a Roma, 1950-1954 (foto ©Vincenzo Pavan)
Emre Arolat Architects, Moschea di Sancaklar a Istanbul (foto ©Cemal Emden)