Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci ha presentato ieri alla stampa le Cavallerizze, il fabbricato risultato di un intervento di recupero architettonico di un edificio – appartentente alla struttura museale – della metà dell’Ottocento che offrirà un nuovo spazio al museo e alla città. L’intervento, realizzato dall’architetto Luca Cipelletti ha ridato vita ad alcuni volumi esistenti e ha ricostruito quelli demoliti dai bombardamenti bellici, ampliando le aree espositive del museo di 1.800 mq. Il progetto, che si sviluppa nella cornice di una più ampia idea di rinnovamento, coinvolgerà anche le aree esterne e la piazza adiacente e porterà allo spostamento dell’ingresso museale da Via San Vittore a Via Olona.
Luca Cipelletti alla presentazione di ieri |
“L’obiettivo era quello di creare un vero e proprio sistema integrato alla realtà del Museo, che permettesse all’insieme di godere di un rinnovato valore. Si è operato per sottrazione. Un volume di taglio, impostato sull’asse storico dell’edificio monastico, propone un lungo percorso prospettico, di circa ottanta metri, che un domani diventerà l’ingresso principale al Museo” sottolinea Luca Cipelletti.
foto©Henrikblomqvist |
L’apertura al pubblico delle Cavallerizze avverrà in occasione della XXI Esposizione Internazionale Triennale di Milano, l’evento che si terrà in città dal 2 aprile al 12 settembre 2016 durante il quale la nuova struttura museale ospiterà alcune manifestazioni collegate.
Il percorso che diventerà l´ingresso principale del museo foto©Henrikblomqvist |
Le Cavallerizze, strutture storiche del complesso museale costruite intorno alla metà del XIX secolo quando l’edificio monumentale del Museo, un ex monastero Olivetano, era adibito a caserma militare, erano due scuderie parallele con al centro il maneggio, costruite sugli ex giardini conventuali. I bombardamenti del 1943 hanno distrutto parte dell’edificio monumentale, hanno raso al suolo la Cavallerizza meridionale e distrutto due campate di quella settentrionale, oggetto dell’intervento di recupero. Quando l’intero complesso è stato assegnato all’industriale Guido Ucelli e ristrutturato dall’architetto Piero Portaluppi per essere trasformato nella futura sede del Museo, la sistemazione della Cavallerizza settentrionale era rimasta insoluta. Da allora i due corpi delle Cavallerizze si sono trasformati in depositi e in seguito il degrado ne ha compromesso l’agibilità.
Gli antichi chiostri dopo il bombardamento del 1943 |