Oltre 500 partecipanti ai lavori, 1.500 collegati in streaming, 160 contributi alla mostra multimediale Il Paese che vorrei, cinquanta relatori tra cui i presidenti delle associazioni rappresentative di architetti, ingegneri, ambientalisti, i responsabili nazionali del PD Chiara Braga e Andrea Ferrazzi, l´ex ministro Fabrizio Barca, il responsabile della struttura di missione Italia Sicura Mauro Grassi. Sono i numeri del XXIX Congresso dell´Istituto Nazionale di Urbanistica Progetto Paese, che si è concluso a Cagliari lo scorso 30 aprile.
La presidente Inu Silvia Viviani ritiene che l´interesse e la partecipazione che ha ottenuto la manifestazione, a cominciare dalle forze politiche e associative e dai rappresentanti del mondo professionale che si occupano di governo del territorio, sia una spinta importante per la prosecuzione del percorso intrapreso dall´Istituto, che Viviani riassume così: «Fare squadra, perché la forza della cultura si evince dalla sua diffusione, dagli effetti pervasivi che modificano comportamenti; investire sulla formazione e sull´aggiornamento; promuovere e sostenere la sperimentazione; fornire conoscenza, rappresentazioni interpretative consapevoli e servizi qualificati alle forze di governo che vogliono dare la risposta alle aspettative sociali e promuovere nuove economie; individuare le priorità di una strategia unificante, contrastando ogni settorialismo».
Viviani è convinta più di prima che sia necessario «promuovere l´aggregazione, la messa a sistema delle conoscenze e delle proposte, il coinvolgimento dei tanti soggetti in grado di fornire esperienza, sia di metodo che di contenuti, per integrare la sostenibilità ambientale, economica e sociale nelle politiche urbanistiche. Con le prossime tappe, semplici e operative, l´INU intende dimostrare l´utilità sociale dell´urbanistica, una progettualità esperta al servizio del cittadino e delle forme democratiche della convivenza».
In conclusione «da oggi ci muoveremo per mettere a punto ipotesi operative, mantenere, generare e integrare in modo equilibrato le funzioni sociali, economiche, culturali nella trasformazione della città, per informare e formare la cittadinanza, qualificare le competenze necessarie e sostenere le economie e le filiere locali, e infine per declinare i nuovi standard di funzionalità eco-sistemica degli ambienti favorevoli allo svolgimento delle attività umane».
Nel corso del congresso è stato assegnato, per la prima volta a una manifestazione e non a una persona, il Premio Inu. Curiosamente, il riconoscimento quest’anno è andato al Giro d’Italia in quanto «mezzo di comunicazione di massa che, seguendo tracciati diversi, racconta la rete dei paesaggi e rivolgendosi a un pubblico ampio ed eterogeneo rafforza qualità e identità dei luoghi, amplifica e promuove l´uso della mobilità dolce quale mezzo per vivere l´ambiente».
Dalla sua nascita nel 1999 il Premio Inu è stato conferito a personalità del mondo della cultura, della politica e delle professioni che con la loro opera hanno contribuito in modo particolarmente significativo al progresso, alla diffusione e al sostegno della cultura urbanistica nella società italiana. Il premio è stato attribuito, tra gli altri, a Gabriele Basilico, Marco Paolini, Angelo Vassallo.