Palazzo Te a Mantova, dal 1 ottobre 2017 al 7 gennaio 2018, ospita la mostra Il tessuto come arte: Antonio Ratti imprenditore e mecenate, dedicata all’industriale comasco che ha realizzato un’impresa e una Fondazione riconosciute a livello internazionale, mettendo sullo stesso piano produzione, arte e cultura.
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Antonio Ratti, foto Roberto Zabban, Archivio Roberto Zabban presso il Centro per la cultura d’impresa, archivio documenti, Fondazione Antonio Ratti, Como |
La passione di Antonio Ratti per la bellezza, la cultura e la conoscenza lo porta, a soli trent’anni, a trasformare uno studio di disegno in impresa, fondando nel 1945 la Tessitura Serica Antonio Ratti per la creazione e la commercializzazione di tessuti per cravatte e foulard. È la prima tappa di una lunga attività imprenditoriale che culminerà nel Gruppo Ratti, eccellenza mondiale nella produzione di tessuti ricercati dagli stilisti del passato e del presente, da Balenciaga a Versace, da Hermès a Gucci a Dolce&Gabbana e Armani.
La mostra intende restituire il ritratto di un personaggio raffinato ed elegante, poliedrico ed eclettico che, investendo nella formazione delle risorse umane e nella valorizzazione del tessuto come arte, ha saputo dare risalto alla qualità dei prodotti tessili.
Grazie al contributo dell’architetto Philippe Rahm, l’esposizione racconta il tessuto nelle sue varie forme: dalla ricca collezione di reperti antichi della Fondazione Antonio Ratti – dai tessuti copti e precolombiani ai velluti rinascimentali ai nastri di fine Ottocento, per passare poi ai grandi archivi dell’azienda, introdotti dalla prima collezione (1934-40) di disegni di Antonio Ratti; è possibile fare un’esperienza tattile delle diverse stoffe messe a disposizione del visitatore su una pedana centrale che attraversa lo spazio delle Fruttiere restituendo un’idea sinestetica del tessuto.
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Disegni per stampe di Antonio Ratti, tecniche miste (foto MuST, Fondazione Antonio Ratti, Como) |
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Frammento di arazzo, Egitto, IX-XII secolo, 19×31 cm (foto MuST, Fondazione Antonio Ratti, Como) |
Una parte della mostra è dedicata alla storia dell’azienda, che nel 1958 inaugura a Guanzate un moderno stabilimento progettato da Tito Spini, caratterizzato dalla volontà di creare le condizioni ideali di lavoro per sostenere la qualità del prodotto, e dieci anni più tardi la Palazzina dei Servizi Sociali, luogo polifunzionale e multiculturale destinato ai lavoratori.
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Scialle, Francia, Parigi, Hebert, 1841. Diagonale/Varianti – Lanciato, 200×195 cm, particolare (foto MuST, Fondazione Antonio Ratti, Como) |
Anche l’arte contemporanea è presente in mostra con opere di artisti coinvolti nelle numerose attività culturali della Fondazione Antonio Ratti, tra cui alcuni artisti invitati a condurre e a partecipare alle ventitrè edizioni del workshop CSAV-Artists Research Laboratory promosso dalla Fondazione Antonio Ratti, istituita nel 1985, tra cui: John Armleder, Julia Brown, Jimmie Durham, Hans Haacke, Mario Garcia Torres, Melanie Gilligan, Renée Green, Joan Jonas, Giulio Paolini, Diego Perrone, Yvonne Rainer e Gerhard Richter.
Negli spazi esterni di Palazzo Te sono presenti importanti installazioni di Yona Friedman, Richard Nonas, Matt Mullican e Liliana Moro. Questo percorso espositivo prosegue al Museo della città di Palazzo San Sebastiano con l’opera “Wide White Flow” di Hans Haacke allestita nel Tempio.
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Workshop installazione di Yona Friedman Museum, Fondazione Antonio ratti, Como, 2013, foto ©Fondazione Antonio Ratti, Como |
In occasione della mostra una pubblicazione antologica raccoglie testi e materiali relativi alla storia dell’azienda e della Fondazione Antonio Ratti. Il volume, edito da MER Paper Kunsthalle, include testi che analizzano la collezione di tessuti antichi di Antonio Ratti e scritti di artisti contemporanei che hanno partecipato alle edizioni del workshop CSAV – Artists Research Laboratory.
I temi della mostra saranno approfonditi nel corso di tre conferenze aperte al pubblico, tenute da esperti internazionali, in programma la domenica pomeriggio nei mesi di ottobre e novembre. All’interno del public program – organizzato in collaborazione con l’Associazione Abito, Storia di Moda e Costume e Ratti S.p.A, e con la partecipazione di The Metropolitan Museum of Art – Antonio Ratti Textile Center and the Department of Textile Conservation – interverranno Maurizio Bertolotti, Chiara Buss, Felicia Caponigri, Giulia Chiostrini, Doni Ratti, Michele Venturini.
L’esposizione, prodotta e realizzata dal Comune di Mantova, dal Centro Internazionale d’Arte e di Cultura di Palazzo Te, dal Museo Civico di Palazzo Te e dalla Fondazione Antonio Ratti, è curata da Lorenzo Benedetti, Annie Ratti e Maddalena Terragni.
Il tessuto come arte: Antonio Ratti imprenditore e mecenate
- Dove Palazzo Te, viale Te 13, Mantova
- Quando 1 ottobre 2017 – 7 gennaio 2018
- Orari lun 13:00 – 18:30; mar-dom 09:00 – 18:30
- Ingressi intero euro 12,00; ridotto euro 8,00; ridotto studenti euro 4,00
- Prenotazioni 199 199 111 – www.vivaticket.it