Presentata ieri al pubblico a Martigny, nel Vallese, la stazione sperimentale sviluppata dall’École Politecnique Fédérale di Losanna. La stazione, collegata alla rete elettrica cantonale, comprende una megabatteria in grado di stoccare fino a 400 kWh di energia elettrica, un impianto di elettrolisi che produce idrogeno e due “pompe”, una per la ricarica di veicoli elettrici con batterie al litio – quelli oggi in commercio – e l’altra per il pieno di idrogeno.
Equipaggiata con diversi sensori, la stazione fornirà agli ingegneri i dati necessari per misurare, comprendere e migliorare tutti gli stadi della produzione, compressione, stoccaggio e distribuzione di carburante al fine di ottimizzare il bilancio energetico.
Nelle foto, l´impianto di produzione di idrogeno e, a destra, la megabatteria in grado di stoccare fino a 400 kWh |
Anche se oggi la tecnologia al litio è la più diffusa, la ricerca industriale procede anche in direzione dell’idrogeno. Più complessa da applicare per diversi motivi, l’alimentazione a idrogeno comporta diversi vantaggi: un rifornimento richiede solo 3 minuti contro i 30 minuti necessari per la ricarica delle batterie al litio; la pila a combustibile e la piccola batteria tampone necessarie per far funzionare un veicolo elettrico alimentato a idrogeno sono molto più leggere, e vetture più leggere significa vetture più efficienti.
Ma in entrambi i casi, la produzione di elettricità dipende ancora dai combustibili fossili – in genere gas naturale – che alimentano le grandi centrali elettriche. Per questo la stazione sperimentale dell’Epfl è stata pensata nel Vallese, dove grazie all’idroelettrico, integrato negli ultimi anni dal solare e dall’eolico, buona parte dell’energia elettrica viene prodotta con fonti primarie rinnovabili e dunque senza emissioni di CO2, come ha spiegato Hubert Girault, direttore del Laboratorio di elettrochimica fisica e analitica (Lepa) e responsabile del progetto.
La stazione di Martigny, frutto di una collaborazione tra l’EPFL, il Centro di ricerche energetiche e municipali di Martigny, Sinergy e la Città di Martigny, con il sostegno finanziario dell’Ufficio federale svizzero dell’energia. anticipa come potranno essere le stazioni di servizio in un prossimo futuro, quando il parco di veicoli circolante sarà meno dipendente dalle fonti fossili di energia e rende possibile immaginare di creare le prime flotte di veicoli a idrogeno, per esempio taxi, veicoli di servizio o ambulanze.
Del resto proprio nel Vallese, 200 anni fa Isaac de Rivaz inventò il primo motore a combustione interna alimentato a idrogeno.