Il complesso milanese per uffici Monte Rosa 91 realizzato nel 2003 come sede de il Sole-24 Ore su progetto di Renzo Piano Building Workshop e recentemente riqualificato dal medesimo studio, è oggi uno degli asset di Axa Im Alts.
All’interno del campus multi-utenti oggi abitato da 17 tenant di recente è stato inaugurato il Parco della Luce, il giardino artificiale di oltre 10.000 metri quadrati che ricopre l’auditorium.
Il concept del progetto di riqualificazione dell’area verde, prima non accessibile, è stato curato da AG&P greenscape, laboratorio multidisciplinare di architetti del paesaggio con sedi a Milano e Torino che da quarant’anni opera nei settori del masterplanning, del public space e del garden design in Italia e all’estero.
Il progetto è incentrato sulla riconnessione dei corridoi ecologici cittadini tramite la valorizzazione del patrimonio verde esistente e l’introduzione di nuovi elementi naturali per aumentarne la biodiversità e creare un ambiente naturale fruibile da coloro che lavorano nell’edificio.
Già dalla strada e dal luminoso atrio di ingresso l’attenzione viene catturata dall’ambiente esterno: scendendo nella piazza interna e proseguendo verso la ‘collina’, l’elemento vegetale aumenta fino a formare un autentico bosco urbano segreto.
La corte, contornata dalle alberature rivalorizzate e da nuovi alberi, è uno spazio per eventi all’aperto, mentre l’area verde a bosco di circa un ettaro, interamente recuperata e ora accessibile, diventa un nuovo luogo per il relax e la socializzazione.
La riqualificazione del giardino ha visto il recupero di oltre 93 alberi già esistenti, 42 nuove alberature, 60 grandi arbusti e 13.800 fra piccoli arbusti e piante perenni. All’allestimento dell’area verde ha, inoltre, contribuito Cardex che ha scelto i brand Colos e Magis per arredarla.
A caratterizzare il complesso e la collina è inoltre il progetto artistico Prima Luce, un percorso permanente di tre opere d’arte ideato e curato da Helga Marsala per Artribune Produzioni, che ruota intorno a tre grandi opere d’arte site-specific di Mario Airò (Ottava d’oro, ottava di piombo, 2023), Stefano Arienti (Filari di pioppi, 2023) e, nel bosco, Loris Cecchini (The orbital promenade, chorus of solstices, 2023).
Le installazioni si relazionano con l’architettura e il paesaggio grazie a un percorso di ricerca nato dal confronto tra gli artisti, la direzione curatoriale e i progettisti del Renzo Piano Building Workshop.
Al centro è il tema della luce, intrecciato con quello della natura. Declinate in chiave scultorea o pittorica, le opere generano una progressione luminosa: dagli spazi chiusi del pianterreno alla sommità della collina, dalle frequenze artificiali dei led fino alla luce del giorno, che all’interno filtra attraverso il soffitto a vetri.