Assegnata ieri a Zaha Hadid la Royal Gold Medal 2016 del Royal Institute of British Architects (RIBA).
All’annuncio del premio Dame Zaha Hadid ha commentato: «sono molto orgogliosa di ricevere la Medaglia d’Oro e in particolare di essere la prima donna a cui tocca questo onore. Desidero ringraziare Peter Cook, Louisa Hutton e David Chipperfield per la mia nomination e Jane Duncan e il Comitato d’Onore per il loro supporto. Oggi assistiamo a un numero crescente di donne architetto affermate. Questo non significa che sia facile, a volte le sfide sono enormi.
Questo riconoscimento è un onore per me e per il mio studio e allo stesso tempo per tutti i miei committenti: è sempre stimolante collaborare con coloro che possiedono un forte senso civico e una visione. Parte del lavoro dell’architetto è di far stare bene le persone nei luoghi dove vivono, studiano e lavorano. Per questo dobbiamo lavorare per elevare gli standard della qualità. Residenze, scuole e altri edifici pubblici vitali sono sempre stati progettati e costruiti basandosi sul concetto del minimo indispensabile. Non è più questo il caso: oggi gli architetti dispongono delle capacità e degli strumenti per affrontare e risolvere questo genere di criticità».
Il centro multiculturale di Changsha, in costruzione in Cina per una superificie complessiva di 115.000 mq (render ©Zaha Hadid Architects) |
Il MAXXI di Roma, completato nel 2009 |
Render di un interno del supercondominio One Thousand Museum, in costruzione a Miami (©Zaha Hadid Architects) |
Uffici BMW a Lipsia, 2005 (©Zaha Hadid Architects) |
Residenze Citylife di via Senofonte, Milano, 2009 |
Riconoscimento di un’intera carriera, la Royal Gold Medal, approvata personalmente dal sovrano d’Inghilterra, dal 1848 viene assegnata ogni anno a una persona o gruppo di persone che abbia avuto una significativa influenza, diretta o indiretta, sul progresso dell’architettura.
Hanno già ricevuto la Gold Medal, tra gli altri, Frank Gehry (2000), Norman Foster (1983), Frank Lloyd Wright (1941) e Sir George Gilbert Scott (1859).