Soluzioni a basso costo, materiali di riciclo e manodopera locale per interventi di piccola scala capaci di migliorare la qualità di vita delle persone. Nelle periferie informali di Luanda, la capitale dell’Angola, lo studio portoghese di Paulo Moreira ha realizzato tre interventi intorno alle fonti comuni di acqua potabile che favoriscono la vita delle comunità.
A Cacuaco, a est della città, l’intervento si è concentrato su un punto d’acqua accompagnato da una lavanderia informale all’aperto. I tre moduli che delimitano l’area, separandola dalla strada e migliorando la sicurezza, svolgono una triplice funzione: ringhiera, panchina (rivolta verso la strada) e stenditoio (rivolto verso lo spazio della lavanderia).
A Kilunda il progetto si è sviluppato per gradi, come una sorta di laboratorio dove condividere idee e esperienze con gli abitanti. Dopo una serie di assemblee è stata creata una struttura che consente di sollevare i tubi per facilitare il riempimento delle taniche. In seguito è stato costruito un recinto di demarcazione per evitare agglomerati, con una sola persona autorizzata ad azionare i rubinetti.
La fonte di Gika infine rappresenta un modello unico nel suo genere. La presa dell’acqua era incassata nel terreno per far fronte alla mancanza di pressione della rete idrica, ma l’accesso diventava inutilizzabile quando pioveva. Sarebbe bastata la semplice copertura che è stata infatti realizzata, e che serve anche da riparo dal sole cocente della zona.
Anche a Gika, come negli altri interventi, il materiale principale impiegato è costituito da moduli di ferro per guardrail in precedenza dismessi, già impiegati nei mercati informali degli slum di Luanda.
Il progetto di Palo Moreira è stato sviluppato nell’ambito di una borsa di studio post-dottorato come parte del progetto di ricerca Africa Habitat coordinato dalla Facoltà di Architettura dell’Università di Lisbona (prof. Isabel Raposo).
Gli interventi sono stati realizzati in collaborazione con Development Workshop Angola (Allan Cain, Adão Adriano, Leonardo Lumbongo, Otinebo António, Faustina Silva) e sono stati finanziati dalla portoghese Fct – Foundation for Science and Technology e dall’Aga Khan Development Network (Akdn).