Il nubifragio che domenica 23 agosto si è abbattuto sulla città di Verona, ha colpito anche il Giardino Giusti e il patrimonio che vi è custodito con una violenza che non ha precedenti. Le forti raffiche di vento e la lunga grandinata hanno provocato la caduta di molti cipressi e il crollo di parte del muro che confina con via San Zeno in Monte.
Tra i molti cipressi abbattuti, anche il “Cipresso di Goethe”, un esemplare secolare divenuto vero e proprio simbolo del giardino, che per più di 500 anni ha accolto i visitatori al loro ingresso.
Il cipresso è diventato celebre grazie alle parole di Goethe, che nel suo Viaggio in Italia lo racconta così:
“Quei rami li avevo presi nel Giardino Giusti, che è situato in posizione magnifica ed è ricco d’altissimi cipressi, ritti nel cielo come altrettante lesine, i tassi tagliati a punta tipici del giardinaggio nordico sono probabilmente imitazioni di questo splendido figlio della natura. Un albero che dal basso fino alla vetta protende verso il cielo tutti i suoi rami, i più vecchi come i più giovani, e che vive i suoi buoni trecent’anni, è davvero venerabile. Data l’epoca in cui fu piantato il giardino, quei cipressi debbono aver raggiunto una così tarda età.”