É aperta fino a domenica 28 dicembre in Triennale a Milano la mostra Africa – Big Change big chance, a cura di Benno Albrecht.
Occuparsi dell’Africa dal punto di vista dell’architettura significa occuparsi di un luogo in cui si stanno sviluppando attraverso grandi trasformazioni alcuni dei fenomeni più interessanti, complessi e inquietanti di questi ultimi anni.
Il cambiamento – Change – riguarda soprattutto i fenomeni di concentrazione urbana. Tra quindici anni la popolazione urbana dell’Africa, 748 milioni, supererà la popolazione complessiva dell’Europa, 685 milioni.
La possibilità – Chance – è impersonata dai protagonisti della scena dell’architettura in Africa dal modernismo tropicale del dopoguerra ad oggi. Sono gli interpreti di una progettualità impegnata nella proposizione di una nuova modernità, il cui interesse travalica le ragioni specifiche, estetiche e tecniche, e fa riflettere attorno a problemi più generali, di assetto complessivo delle città e delle modalità di intervento.
La sfida che abbiamo davanti in Africa riguarda il controllo dei grandi numeri, di persone, di pressione dell’urbanizzazione, e la possibilità legata al controllo della grande dimensione, sia questa urbana o territoriale.
Africa big change big chance si articola in 5 sezioni che indagano e riflettono sulle trasformazioni urbanistiche e architettoniche e i grandi cambiamenti del continente africano.
1. Geografia delle quantità
La possibilità di conservare il futuro è legata al controllo mentale e tecnico, di rappresentazione e d’immaginazione, delle grandi quantità coinvolte nel cambiamento africano.
L’Africa supererà ampiamente i due miliardi di abitanti entro i primi cinquant’anni del secolo, ma la transizione mostra un continente in sofferenza. Dei 50 paesi al mondo con il più elevato tasso di mortalità infantile, 42 sono africani. Il mutamento in corso in Africa è comprensibile attraverso logiche legate a una nuova oltre-modernità sostenibile ed ecologica.
Justin Plunkett, Skhayascraper, 2014 |
2. Architetture continentali
L’enorme modificazione dell’ambiente fisico in Africa è il resoconto delle trasformazioni del territorio che, oltrepassando la scala urbana, sottendono a una strategia di trasformazione più ampia che attraversa e realizza paesaggi continentali e transnazionali con ripercussioni ed effetti su scala globale. Le tracce, anche problematiche, delle nuove infrastrutture mostrano l’impatto delle grandi dighe, degli impianti solari ed eolici. Sono anche i segni tangibili dei grandi progetti di riforestazione che preludono alla conquista di nuove terre.
Chyrosz & Rymaszewski, Accra Trade Fair, Accra, Ghana, 1962-67 |
3. Architetture della modernità
La possibilità di cambiamento è impersonata dai protagonisti della scena dell’architettura in Africa dal dopoguerra a oggi. L’attenzione è posta verso gli interpreti di una progettualità impegnata nella proposizione di una nuova modernità. Sono messi in campo i correttivi progettuali per adeguarsi a situazioni estreme che mostrano gli orizzonti tecnici delle architetture legate al controllo ambientale passivo. L’eccezionalità di questi esperimenti dimostra che l’Africa è stata, ed è, palestra di una concezione problematica della modernità.
OBR Architects, Hope City, Accra, Ghana, 2015 |
4. Città della globalità
L’Africa del villaggio sta diventando l’Africa delle città. La gigantesca spinta alla crescita urbana porta allo scardinamento degli istituti tradizionali delle comunità stanziali. Il modello urbano africano è di difficile lettura e classificazione. I dispositivi mentali e le strategie concettuali tipiche della progettazione urbana tradizionale di matrice europea-americana sono inefficaci nella formulazione di tattiche d’intervento. È possibile che la città della globalità, la megalopoli africana, sia vivaio operativo di soluzioni alternative alla città occidentale e asiatica contemporanee.
Kigali Future 2020, Kigali, Ruanda |
5. Apparati
La mostra comprende diversi apparati necessari alla sua riuscita. La sezione della fotografia mostra come la città in vorticosa trasformazione è letta dagli artisti africani.
La modellazione in 3D e la stampa in 3D restituiscono una visione di architetture poco conosciute e collocate in luoghi difficili da raggiungere. Le scelte dei materiali dell’allestimento hanno ragione perchè tutto il materiale utilizzato sarà completamente riusato nella costruzione di prototipi di produzioni di nuovi edifici in Africa.
La sezione che riguarda le visioni del futuro vuole mostrare come gli architetti militanti ipotizzano la possibile configurazione delle nuove realtà urbane africane.
AFRICA Big Change Big Chance
15 Ottobre – 28 Dicembre 2014
A cura di Benno Albrecht
Curatore Triennale Architettura: Alberto Ferlenga
Progetto grafico: Stefano Mandato
Visualizzazione dati: Valerio Pellegrini
Progetto di allestimento: Benno Albrecht, Enrico Guastaroba